PROPRIO NEL GIORNO IN CUI FAUSTINO GIACCHETTO VA AGLI ARRESTI DOMICILIARI IL PROCURATORE AGGIUNTO PRESSO IL TRIBUNALE DI PALERMO RICORDA IL CASO CIAPI E LE VICENDE DI MESSINA

Sarà questa la volta buona? Saranno i magistrati a ripulire un settore che la politica non vuole sanare? Lo diranno i fatti dei prossimi mesi. Quello che è certo è che la Procura di Palermo sta indagando a 360 gradi sul mondo della Formazione professionale siciliana. Non mancano inchieste in altre città siciliane, e il caso di Messina, che ha coinvolto pezzi grossi del Pd, come Francantonio Genovese, sarebbe solo l’inizio di una serie di azioni giudiziarie volte a bonificare il settore.

La conferma che anche la Procura del capoluogo siciliano è impegnata a fare luce nel mondo tenebroso della Formazione, arriva dal sostituto Procuratore, Leonardo Agueci:  “Lavoriamo su tanti fronti, non c’e’ settore della pubblica amministrazione su cui non abbiamo ricevuto delle denunce, poi vanno valutate. In questo momento la formazione professionale è in primo piano, ma indaghiamo anche su altro” dice all’Ansa a margine di un convegno sulla legalità.

Intanto, cresce l’attesa per la conclusione delle indagini sui  “Grandi eventi” e sul Ciapi di Palermo, l’ente di formazione controllato dalla Regione. Dopo la scarcerazione di Fausto Giacchetto (ora agli arresti domiciliari) il manager attorno a cui ruota l’inchiesta sul fiume di fondi pubblici gestiti ‘allegramente’ in comunicazione,  che coinvolge anche il mondo dell’editoria e della Comunicazione siciliana, si attende l’atto finale: le richieste di rinvio a giudizio. “Stiamo cercando di definire il tutto, spero al piu’ presto”, ha detto Agueci al riguardo.

Ciò che è certo è che non sono in pochi a Palermo a tremare. L’inchiesta coordinata da Agueci e dal Pm Gaetano Paci, infatti, ha scoperchiato una sorta di vaso di Pandora.