In pompa magna, il governo regionale di rosario crocetta ha annunciato che, da ottobre in poi, la sanità pubblica siciliana sarà più vicina ai cittadini. Motivo: i farmaci che riguardano i malati cronici, i malati oncologici e via continuando potranno essere presi direttamente nelle farmacie sotto casa e non più nelle farmacie degli ospedali.
Dal Governo Crocetta un regalo su un piatto dargento a farmacie e medici di base: prescrizioni e farmaci sotto casa…
In pompa magna, il Governo regionale di Rosario Crocetta ha annunciato che, da ottobre in poi, la sanità pubblica siciliana sarà più vicina ai cittadini. Motivo: i farmaci che riguardano i malati cronici, i malati oncologici e via continuando potranno essere presi direttamente nelle farmacie sotto casa e non più nelle farmacie degli ospedali.
Un sollievo – si fa notare – per i cittadini siciliani (circa il 70 per cento dei cittadini-pazienti) che non saranno più costretti a fare la fila nelle farmacie degli ospedali.
Presentata così, liniziativa sembra una cosa buona e giusta. Però cè un però: un però, come vedremo e come proveremo a illustrare, grande quanto un casa. Vediamo di capire che cosa cè sotto.
Consentire ai cittadini di accedere ai farmaci nelle farmacie sotto casa è una cosa sacrosanta. Se non ricordiamo male, è stato lex assessore Massimo Russo, nella scorsa legislatura, a imporre una secca restrizione in questo settore.
Il nostro giornale non è mai stato tenero con lex assessore Russo. Però, in questo caso, aveva in parte ragione. Perché, per alcuni farmaci – soprattutto per quelli molto costosi – cera il dubbio, assolutamente fondato, che venissero prescritti con eccessiva leggerezza.
Non lo diciamo noi e nemmeno lex assessore Russo. In una relazione della Corte dei Conti di qualche anno fa si faceva preciso riferimento ai cosiddetti inibitori di pompa protonica, farmaci piuttosto costosi, che venivano prescritti con estrema disinvoltura dai medici di famiglia made in Sicily, lasciando immaginare che nella nostra Isola la stragrande maggioranza della popolazione era affetta da gastrite spinta fino allulcera e da esofagiti.
Per questo e per altri motivi lassessore Russo, che di carattere era un po draconiano, aveva messo un freno alle prescrizioni facili di farmaci.
Che sta succedendo, adesso? Lesatto contrario. Lassessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino – che tra le altre cose è stata tra le più strette collaboratrici dellex assessore Russo – ha deciso che, da ottobre, tutti i farmaci potranno essere ritirati presso le farmacie sotto casa e non più in ospedale. Alleluia!
Sui giornali di stamattina abbiamo letto la soddisfazione dei farmacisti e dei medici di base o di famiglia. E ti pareva! Per queste due categorie – molto prima che per i cittadini – la sanità pubblica siciliana diventa a loro molto vicina. Un po troppo vicina, forse
A noi, invece, la cosa puzza: e puzza molto. Perché questiniziativa avrà, in generale, come primo effetto, un aumento della spesa farmaceutica. Perché aumenteranno le prescrizioni e si tornerà alla babele di qualche anno fa.
Ma come, assessore Borsellino: le forniture degli ospedali pubblici siciliani sono sempre più spartane (e forse anche sempre più cinesi), si tagliano i posti letto, si tagliano i Punti nascita, si risparmia su tutto, si mettono a stecchetto i Laboratori di analisi e poi vi sbracate con le farmacie? Così, a botta di sangue, adottate un provvedimento che farà schizzare allinsù la spesa farmaceutica con grande gioia dei titolari delle farmacie?
Questo è già un aspetto molto discutibile. Ma ce nè un altro ancora più discutibile. Giusto, consentire – anche se con i dovuti controlli, per evitare laumento indiscriminato delle prescrizioni – laccesso dei cittadini alle farmacie sotto casa. Per il 95 per cento dei farmaci va bene.
Ci sono, però, alcuni farmaci – un 5 per cento dei farmaci, mettiamola su questa ipotetica percentuale – per i quali la prescrizione a ruota libera da parte dei medici di famiglia a noi sembra unassurdità. Ci riferiamo ai farmaci costosissimi (per esempio, Cicloporine, Eritropoietina, Interferone, per citarne solo alcuni), per i quali sarebbe opportuno il rigido controllo ospedaliero, per evitare truffe e sprechi.
Il suo provvedimento, assessore Borsellino, esteso a questi farmaci, non ci convince proprio. Non sappiamo chi le abbia dato questo consiglio: ma chi lha consigliata ha fatto molto male.
Insomma, assessore: è tuttora in vigore una pesante restrizione sui già citati inibitori di pompa protonica, perché sono farmaci che costano molto e cerano troppe prescrizioni, e adesso liberalizziamo le prescrizioni di farmaci che costano dieci, cento, in alcuni casi duecento volte di più degli inibitori di pompa protonica? Come funziona il gioco? Non le sembra irrazionale e irragionevole un siffatto modo di procedere?
Guarda caso, questa grande vicinanza tra farmaci e cittadini siciliani partirà ad ottobre. Sui giornali nazionali leggiamo che il Governo Letta è già in crisi. E che si potrebbe andare a votare a ottobre o comunque in autunno.
Lidea di una coincidenza tra il voto per le elezioni politiche nazionali e la liberalizzazione delle prescrizioni ci lascia molto, ma molto perplessi.
Quello che le possiamo dire, assessore Borsellino, è che se questo provvedimento fosse stato adottato dal Governo di Totò Cuffaro sarebbe già scoppiato un grande bordello, come si dice dalle nostre parti.