Sportelli multifunzionali, Cgil, Cisl e Uil occupano l’assessorato al Lavoro

I sindacati confederali occupano i locali dell’assessorato regionale al Lavoro di Palermo. A seguito del sit in che ha visto raccogliere centinaia di lavoratori davanti i locali dell’assessorato regionale per la Famiglia, le Politiche sociali e il Lavoro, i sindacati confederali attendevano un incontro-confronto con l’assessore. Cosa che non è avvenuta per l’ennesima volta.

Riepiloghiamo l’escalation degli eventi che hanno portato all’odierno stato di agitazione dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali confederali. Dopo il mese di maggio caldo per gli scioperi generali susseguitisi alla vertenza aperte da Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola per l’assenza di un dialogo con il governo sui temi delicati riguardanti i futuro dei Servizi formativi e delle politiche intorno al mercato del lavoro, trilateralmente viene sottoscritto un accordo istituzionale nei giorni 4 e 7 giugno 2013.

Successivamente si sarebbe dovuto attivare il tavolo tecnico tra l’assessore Ester Bonafede ed i suoi uffici e le parti sociali (rappresentanti dei lavoratori e degli Enti formativi). Cosa che ad oggi non è mai avvenuta. Questo spiega lo stato di agitazione del settore ed il siti in di oggi che avrebbe dovuto imprimere un’accelerazione al primo incontro dopo l’accordo. Ed invece nulla di tutto ciò. L’evoluzione della situazione appare sempre più paradossale. I temi sono scottanti e delicatissimi, eppure non si registra alcuna sensibilità da parte del Governo rispetto alla necessità di un confronto sulle cose da fare. Abbiamo raccolto le dichiarazioni dei rappresentanti dei sindacati confederali in merito alla decisione di occupare simbolicamente gli uffici dell’assessorato al Lavoro.

Per la Flc Cgil a parlare il responsabile del comparto Formazione professionale, Giovanni Lo Cicero.

“La Cgil stigmatizza l’operato del Governo regionale e dell’assessore al Lavoro, nello specifico. Lo stile dell’assessore Ester Bonafede non è ispirato a forme democratiche di corrette relazioni con le parti sociali. I lavoratori aspettano risposte che non arrivano e le loro aspettative non possono più essere eluse. Se il Governo regionale e l’assessore Bonafede hanno cambiato opinione debbono avere il coraggio del confronto. Lasciare i lavoratori nel limbo in cui questo assessore li ha relegati non è più accettabile”.

Per la Cisl Scuola a parlare il segretario regionale del comparto, Giovanni Migliore.

“Siamo indignati per il comportamento dell’assessore Bonafede, che diserta anche stamattina l’incontro con i sindacati confederali. Un assessore al Lavoro che abbiamo incontrato solamente una volta in nove mesi di Governo regionale e che non ha mai dato risposte esaurienti o indicazioni precise sul da farsi. L’assenza di oggi è sintomatica della volontà di non volere affrontare le criticità degli Sportelli multifunzionali e il futuro di mille e 850 lavoratori. La Cisl, lo ribadisco, è profondamente indignata di tale comportamento e riteniamo necessario un incontro entro le 24 ore con la Bonafede, diversamente ognuno si assumerà le proprie responsabilità ed il sindacato, come sempre, risponderà con iniziative democratiche a tutela dei lavoratori in un clima, però, che rischia di diventare rovente.”

Per la Uil Scuola a parlare il responsabile regionale del comparto Formazione professionale, Giuseppe Raimondi.

“È incomprensibile l’atteggiamento dell’assessore al Lavoro Ester Bonafede che si sottrae continuamente al confronto con i sindacati confederali e non impartisce direttive agli Uffici. Irrita moltissimo che non dia attuazione agli impegni assunti con Cgil, Cisl e Uil attraverso la sottoscrizione di un apposito accordo. Il dipartimento Lavoro senza direttive assessoriali non può mettere in campo alcuna scelta operativa”.

La Uil Scuola, attraverso il suo responsabile della Formazione professionale, lancia l’allarme sui ritardi accumulati rispetto all’avvio di un percorso di riforma del mercato del lavoro in Sicilia. Sono diverse le domande da porre al Governo del presidente Rosario Crocetta e alla Bonafede.

Raimondi rincara la dose e pone pressanti interrogativi. “Quali saranno i soggetti abilitati a far funzionare il mercato del lavoro? Che ruolo avranno gli enti formativi rispetto alle nuove regole dell’accreditamento? Quale modello intenderà applicare la Regione siciliana in prospettiva della prossima programmazione comunitaria 2014/2020? Quali risorse intenderà mettere in campo il Governo regionale per garantire la proroga degli Sportelli multifunzionali fino a quando non sarà pubblicato un nuovo bando triennale agganciato al carro comunitario?”

Interrogativi che non hanno trovato ad oggi alcuna risposta, stante l’irricevibile atteggiamento del Governo regionale e del suo rappresentante alla delega del Lavoro. La Sicilia brucia non solo per le alte temperature ma anche e soprattutto per un livello di disoccupazione che ha superato ogni limite si sopportazione. Se a questo aggiungiamo l’assenza di una volontà del fare, lo scenario è presto fatto.


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