Da giuseppe scianò
In ricordo di Nunzio Nasi
da Giuseppe Scianò
leader del Fronte nazionale siciliano
riceviamo e volentieri pubblichiamo
Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu, nella ricorrenza del 106° Anniversario, ricordano che il 17 luglio del 1907 – in tutta quanta la Sicilia ed in particolare a Palermo – ebbero luogo vivacissime manifestazioni popolari di protesta contro larresto dellex Ministro Nunzio Nasi, eletto a Trapani e considerato un esponente di primo pano del riemergente Meridionalismo. Nasi era un soggetto politico in ascesa, particolarmente inviso al Presidente del Consiglio dellepoca, che, comè noto, era il piemontese Giovanni Giolitti.
La vicenda politico-giudiziaria che riguardava lo Statista Siciliano aveva avuto inizio nel 1903, con una infamante accusa di peculato. Accusa dimostratasi, poi, infondata.
Nel 1905, lex Ministro aveva avuto un rinvio a giudizio da parte della Magistratura ordinaria (anziché dal Tribunale competente che era quello dellALTA CORTE GIUDIZIARIA, così come, appunto, prevedeva lo Statuto Albertino, allora in vigore).
La Francia diede, comunque, rifugio politico allex Ministro Siciliano che, così, si era sottratto alla persecuzione politico-giudiziaria che non teneva conto neppure del suo STATUS di Parlamentare.
La Corte di Cassazione, intanto, aveva annullato il rinvio a giudizio (siamo già nel 1907) dello stesso Nasi. Il quale – anche a seguito di assicurazioni specifiche sulla sua libertà – decise di tornare in Italia. Fu, però, subito arrestato e portato in carcere. Dopo tre giorni gli furono concessi gli arresti domiciliari. Nessuna libertà, quindi.
A Messina i disordini Pro-Nasi (che, sostanzialmente, erano manifestazioni PRO LIBERTA DELLA SICILIA) furono tanto violenti e partecipati da obbligare il GOVERNO ITALIANO a PROCLAMARE lo STATO DASSEDIO.
In questo contesto, nasceva il PARTITO SICILIANO guidato da Francesco PERRONI PALADINI.
A Catania fu fondato il periodico sicilianista LAZIONE. A Palermo si riparlò, alla grande questa volta, di Separatismo. E, nel migliore dei casi, di Autonomia e di Federalismo.
Aderirono al Partito Siciliano uomini di cultura come Luigi CAPUANA, PIPITONE FEDERICO, Ettore XIMENES ed altri personaggi illustri dellINTELLIGHENTIA SICILIANA.
Il risultato politico di maggiore spessore fu, però, che in Sicilia si ripropose con forza la QUESTIONE SICILIANA.
In questa sede non ci dilunghiamo ulteriormente sulle interessanti, e talvolta tragiche, vicende del risorto, moderno, Nazionalismo Siciliano, che trovò in Nunzio Nasi il punto di riferimento ed un valido pretesto per riorganizzarsi e per rialzare la testa. (a destra, una foto di Giovanni Giolitti, tratta da ilduemila.com)
Secondo alcuni studiosi di storia siciliana, il Nasi (che pure era stato determinante, allinizio, per fare risorgere il Sicilianismo forte, puro e capace di reagire alloppressione colonialista del Regno dItalia), in un secondo tempo avrebbe assunto un ruolo più moderato, se non frenante. Egli, infatti (successivamente al ritorno in Parlamento), sarà assorbito dai Partiti italiani centralisti. Anche se ciò sarebbe stato determinato dalla ESIGENZA PRIORITARIA di contrastare il FASCISMO, andato al potere nel 1922.
Va anche detto che Nunzio Nasi promosse ed incoraggiò fortemente gli studi ed i dibattiti sullAUTONOMIA, sul REGIONALISMO ed anche sul FEDERALISMO. Ma lINDIPENDENTISMO si sa era ed è unaltra cosa.
Per gli Indipendentisti del Fronte nazionale siciliano, tuttavia, la vicenda delle proteste siciliane al canto della MARSIGLIESE e la contestuale fondazione del PARTITO SICILIANO dimostrarono (e lo dimostrano ancora oggi) come le ragioni e lansia di progresso, di Indipendenza e di libertà del Popolo Siciliano, della Nazione Siciliana, siano indistruttibili ed imprescrittibili. E capaci di risorgere !
A N T U D U !