A rischio chiusura circa mille e 200 imprese siciliane che si erano fidate del governo regionale, puntando su nuove assunzioni agevolate dal credito d'imposta.
Cancelleri: “Imprese in difficoltà per il blocco del credito d’imposta”
A rischio chiusura circa mille e 200 imprese siciliane che si erano fidate del Governo regionale, puntando su nuove assunzioni agevolate dal credito d’imposta.
Ester Bonafede, anonimo assessore regionale al Lavoro, pensavamo avesse deciso di occuparsi d’altro piuttosto che del futuro degli Sportelli multifunzionali e del nuovo modello del mercato del lavoro siciliano. E invece dobbiamo ricrederci, l’assessore Bonafede, coerentemente, è latitante anche in materia di agevolazione in favore delle imprese che hanno assunto nuovo personale.
Proprio così, può sembrare assurdo, ed invece è successo che un guasto ad un server impedirebbe la fruizione degli sgravi fiscali a numerosissime aziende che hanno assunto lavoratori svantaggiati fidando sulle agevolazioni. Sulla vicenda e’ intervenuto il Movimento 5 stelle (M5s) che ha denunciato gli inspiegabili ritardi della burocrazia.
Il capogruppo dei grillini all’Assemblea regionale siciliana, Giancarlo Cancelleri, ha dichiarato: E assurdo che un intoppo informatico blocchi tutto, abbiamo chiesto la convocazione del governo in Aula ed una audizione in commissione Lavoro”.
Sulla vicenda del mancato riconoscimento del credito di imposta a 1180 imprese, oggi in grave difficoltà proprio a causa del blocco dei fondi, il Movimento 5 Stelle inchioda il presidente Rosario Crocetta e l’assessore Bonafede, alle responsabilità di fronte ai parlamentari a Sala D’Ercole e in Commissione legislativa Cultura e Lavoro all’Ars.
Il motivo che ha spinto i parlamentari grillini di Palazzo Reale a schierarsi con le imprese c’è ed è serio, perché rimarca l’inefficienza dell’azione politica e amministrativa del Governo Crocetta che farebbe bene a mettersi da parte. Infatti, sono quasi 2 mila le imprese finite nelle maglie della burocrazia dell’assessorato regionale al Lavoro.
Chiariamo il punto. Si tratta di un intoppo ad un canale telematico che impedirebbe allassessorato al Lavoro di sbloccare le somme che garantirebbero a 1.184 imprese lo sgravio fiscale assicurato dalla Legge n.106 del 12 luglio 2011. Ad ogni buon conto, a seguito dei benefici annunciati dalla citata legge n.106, le imprese siciliane, ora in affannosa attesa, hanno assunto circa 5 mila lavoratori svantaggiati. Una sorta di miracolo, perché le assunzioni sarebbero in contro tendenza con il trend di disoccupati nell’Isola.
Eppure le imprese coraggiose, a causa del Governo regionale incapace di mantenere gli impegni, si trovano in gravissima difficoltà a reperire le somme per pagare le imposte. Cosa che potrebbe innescare gravi ripercussioni anche per il resto del personale alle dipendenze della aziende in difficoltà, mettendo in ansia circa 20.000 persone.
“Per un semplice intoppo telematico – ribadisce Cancelleri – 1,184 imprese e 20 mila lavoratori siano messi in ginocchio. Non si può fermare l’economia di una Regione per un guasto ad un server. Rimango basito davanti a questa notizia che ho appreso dal Quotidiano di Sicilia.
Non risparmia il pesante giudizio negativo anche sulla burocrazia regionale e sul dirigente generale a capo del dipartimento Lavoro, Anna Rosa Corsello, alto burocrate che di questi tempi ha praticamente raccolto una sequela di giudizi negativi da più parti, dall’inerzia sugli Sportelli multifunzionali al mancato sblocco delle agevolazioni sul credito d’imposta. Un fallimento coi fiocchi quello della Bonafede e della Corsello, le due ‘donne fatali’ dell’amministrazione regionale.
La burocrazia spesso ha proseguito Cancelleri è uno dei nemici peggiori per le aziende. E un nemico subdolo, difficilissimo da combattere. E nellattesa di attrezzarci per farlo, quantomeno, è nostro dovere provare a limitarne i danni, cosa che cercherà di fare il ddl per il ristoro delle vittime della burocrazia su cui stiamo lavorando alacremente.
Un quadro caotico e poco edificante quello del governo regionale, ogni giorno destinatario di critiche per la scelta scellerata di decidere di non decidere.