Formazione/ Lo Snals denuncia truffe sulla Cassa integrazione

Proseguono le critiche sull’operato del Governo regionale nel settore della formazione professionale. Precise le accuse sulla gestione dell’Avviso 20/2011, sulla mancanza di veri controlli finalizzati a debellare la pratica delle assunzioni ‘selvagge’ nel settore. Un bluff che rischia di esplodere in maniera scandalosa, non risparmiando nessuno. Un’effimera ricerca della legalità che potrebbe risucchiare nello scandalo non solo il famigerato trio delle meraviglie LAC (Lombardo, Albert, Centorrino), ma anche i successori alla guida del settore, quel trio CSC+B (Crocetta, Scilabra, Corsello +Bonafede) conosciuto con l’appellativo di trio (con l’aggiunta dell’assessore regionale al Lavoro) dei sogni e dei rinvii.

Questa volta, infatti, non siamo noi di LinkSicilia ad ampliare i confini della critica verso il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e della sua Giunta. Siamo, pur tuttavia, consapevoli di come, ogni tanto, il giornale possa ledere gli interessi di qualche commentatore, intento a lasciare post dal sapore offensivo. Azzardiamo l’idea che possa trattarsi presumibilmente di soggetto legato a vecchi stereotipi, oppure probabile protagonista di un certo modo fare politica che pensavamo fosse stato archiviato con la fine della “Prima Repubblica”.

Non arretriamo di un colpo, andiamo avanti nella direzione tracciata 15 mesi fa, quando abbiamo scommesso sul settore della Formazione professionale pubblicando, quasi a cadenza giornaliera, le incongruenze di un comparto importante, ma fin troppo parcellizzato dal clientelismo e dall’affarismo di certa politica regionale e nazionale. E proseguiamo nell’azione, convinti come siamo di seguire il solco della verità, protesi verso la legalità nel settore, o almeno ci sforziamo di farlo.

Torniamo alla notizia, alla pioggia di critiche feroci e penetranti dirette al Governo Crocetta. Ad alzare la voce, questa volta, dicevamo, il sindacato Snals Confsal.

In una nota pubblicata lo scorso venerdì (12 luglio) sul sito istituzionale, l’organizzazione sindacale, firmataria del Contratto collettivo di lavoro della categoria (Ccnl-Fp), inchioda, in un’analisi lucida, graffiante e spietata, il Governo regionale alle responsabilità. Pesanti le accuse sull’operato del dirigente generale del dipartimento regionale lavoro e Formazione professionale (quest’ultima delega ad interim), Anna Rosa Corsello.

Accuse precise, quelle mosse dallo Snals, nei confronti della già citata dirigente generale, il cui comportamento è additato come irriguardoso e immorale. A scatenare le ire dell’organizzazione sindacale un sms inviato dalla Corsello ai lavoratori che, licenziati dal Cefop nei mesi scorsi, si erano radunati davanti la nuova sede dell’assessorato regionale per l’Istruzione e la formazione professionale di corso Calatafimi, proprio venerdì 12 luglio, in occasione di un sit-in spontaneo, organizzato senza il sostegno di alcun sindacato, sfociato poi nel tentativo di suicidio di alcuni presenti, protesi sul cavalcavia dell’autostrada. Fatto di cui vi abbiamo riferito in un nostro precedente articolo.

Riportiamo il testo del messaggio telefonico, così come desunto dalla pagina del sito dello Snals Formazione professionale. “Mi spiace ma avete scelto il modo sbagliato. Non era un atto dovuto ma una mia iniziativa che finisce oggi”.

Per certi versi, il contenuto, come ampiamente rimarcato dalla citata organizzazione sindacale, potrebbe apparire ambiguo. Lo Snals lancia un pesante anatema: il dirigente generale ha agito su preciso impegno assunto dal Governo regionale oppure su iniziativa personale? Rispondiamo usando proprio un passaggio riportato nella nota, che fa riferimento alla seconda ipotesi e cioè quella dell’iniziativa ad personam. “In tale caso la questione assumerebbe un profilo ancora più grave poiché non risulta a chi scrive che il dirigente generale possa assumere iniziative di natura personale”.

Secondo quanto riportato nella nota, il giudizio negativo espresso dall’organizzazione sindacale summenzionata, riguarderebbe anche l’incapacità dell’esecutivo regionale di impedire le nuove assunzioni effettuate dagli Enti formativi nel corso della prima annualità del richiamato Avviso 20. Riportiamo il passo sull’argomento.

“Il quadro si aggrava se si considera che la dottoressa Corsello ed il Governo regionale, di fatto, stanno avvallando gravi irregolarità perpetrate dagli Enti della formazione professionale. Infatti, l’amministrazione regionale, e nello specifico la dottoressa Corsello, non hanno, almeno ad oggi, messo in campo nessuna iniziativa in relazione alle – sembra – migliaia di assunzioni poste in essere dagli Enti durante la prima annualità dell’avviso 20. Ovviamente il ricorso cosi massiccio a nuove assunzioni non può essere giustificato con il ricorso a figure specialistiche”.

Ci va duro lo Snals e parla di truffa odiosa ai danni del cittadino contribuente e dei lavoratori perché, quasi contestualmente alle assunzioni, sono stati licenziati circa un migliaio di lavoratori che ad oggi hanno fruito di sostegno al reddito con fondi pubblici (Cassa integrazione straordinaria in deroga e mobilità).

Lavoratori che, malgrado abbiano avuto il riconoscimento nei Tribunali e cioè siano stati reintegrati dal giudice del lavoro, risulterebbero ancora una volta licenziati dagli Enti. Tutto ciò accadrebbe in barba alle decisioni emanate dai Tribunali del Lavoro.

“Di fronte a fatti di tanta gravità – si legge nella nota del citato sindacato – il Governo regionale e il dirigente regionale Corsello, al di là di rituali quanto inutili dichiarazioni di buone intenzioni, hanno deciso di non decidere. Governo e dirigente regionale si limitano cioè ad erogare milioni di euro agli Enti senza attivare nessuna attività di controllo. In realtà, è chiaro a tutti che Governo e dirigente regionale sono subalterni alle logiche di potere che condizionano pesantemente ogni tentativo di riforma vera del settore. Le dichiarazioni proprio di questi giorni che inneggiano ad una ritrovata legalità nel settore sono dunque solo propagandistiche”.

Secondo lo Snals, quindi, nulla sarebbe cambiato nella formazione professionale, in questi mesi di trattative e accordi sottoscritti, e politici e sindacati continuerebbero a farla da padroni contro gli interessi del cittadino contribuente e dei lavoratori.

Tutto accadrebbe, per usare una sfumatura di un nostro precedente articolo, come nel “gioco delle tre carte”, dove da un lato gli Enti licenziano i lavoratori e, dall’altro, assumono specialisti, mentre il Governo regionale guarda, anziché controllare e sanzionare. In tutto questo gioco al massacro, sempre secondo lo Snals, la Corsello opererebbe seguendo una massima comportamentale: “Forte con i deboli e debole con i forti”.

Un quadro desolante, quello descritto nella nota pubblicata sul sito dello Snals formazione professionale, che confermerebbe il fallimento del modello concertativo avviato nelle scorse settimane e che ha portato alla sottoscrizione di un accordo che avrebbe dovuto sancire la pace sociale nel settore. Cosa che appare più come una chimera.

Ricordiamo che anche lo Snals è stato protagonista della trattativa e firmatario dell’accordo. Vacci a capire qualcosa.

 


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