Formazione, la Cisl annuncia una querela contro LinkSicilia

dalla Cisl siciliana
riceviamo e pubblichiamo

In relazione all’articolo pubblicato il 20 maggio 2013 su LinkSicilia.it, dal titolo “Formazione, con i soldi del piano pagheranno la cassa integrazione”, la Cisl Sicilia denuncia la “falsità di quanto scritto e la grossolana manipolazione delle notizie riportate in modo parziale, approssimativo, tendenzioso, offensivo”.

“È l’ennesima volta – sottolinea il sindacato – che il sito in questione riporta notizie false, non veritiere, manipolate ad arte per aizzare i lavoratori contro la Cisl e gravemente lesive dell’immagine e dell’azione sindacale, così alimentando irresponsabilmente il già surriscaldato clima di tensione sociale del settore”. La Cisl, per denunciare la falsità, la disinformazione e l’azione lesiva dell’articolo in questione, ha diffuso il documento che si riporta in coda. Informa che al rientro in Sicilia del segretario generale Maurizio Bernava, tra un paio di giorni, procederà alla querela per diffamazione e falso. Per la Cisl “non è in discussione la libertà di stampa. In gioco c’è il principio di verità e la correttezza dell’informazione che, se infondata e manipolata, non è più informazione ma disinformazione”. Per questo la Cisl informerà dei fatti il questore di Palermo, sporgendo denuncia preventiva, a tutela. Provvederà inoltre a dare notizia dell’accaduto all’Ordine dei giornalisti, per i provvedimenti di sua competenza.~

ECCO IL DOCUMENTO CON CUI LA CISL DENUNCIA LINKSICILIA PER LE “NOTIZIE DESTITUITE DI OGNI FONDAMENTO, IRRESPONSABILI, STRUMENTALI”~

Dalla lettura del testo del decreto approvato venerdì scorso dal governo nazionale, non ancora pubblicato (circolante in versioni non ufficiali) e contenente norme in materia di Imu e rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, non risulta alcuna decurtazione dei fondi inseriti nel “Piano Giovani” della Regione Siciliana, cui è collegata la prosecuzione delle attività di formazione professionale previste con l’avviso 20. Appare invece evidente che le somme destinate alla copertura della Cig e della mobilità in deroga vengono da varie fonti. Una quota di queste risorse, già precedentemente allocate per gli ammortizzatori sociali e le politiche attive, è inserita nel Piano di Azione Coesione (Pac) mediante riprogrammazione di risorse diverse da quelle del Piano Giovani (che nulla ha a che vedere con il suddetto “Piano Giovani”).

Per altro tali risorse essendo destinate, in parte, alle politiche attive del lavoro seppur limitatamente, potrebbero avere effetti utili anche per il settore della formazione professionale regionale.

Altra quota parte di risorse per gli ammortizzatori in deroga è stata “prelevata” dalle somme precedentemente destinate ai fondi interprofessionali per la formazione continua che hanno il compito istituzionale (previsto dalla legge) di favorire la formazione dei lavoratori dipendenti delle aziende aderenti ai fondi in questione. Come è noto a tutti, si tratta di un ambito formativo che non ha alcun nesso con le attività dell’avviso 20/2011.

Le notizie e le accuse alla Cisl apparse il 20 maggio 2013 nel sito LinkSicilia.it, hanno il solo fine di alimentare l’allarme già elevato degli operatori del settore della formazione professionale, sono destituite di ogni fondamento e appaiono irresponsabili, strumentali e gravemente lesive dell’immagine della Cisl. Il Segretario Generale della Cisl regionale, attualmente fuori sede per impegni di lavoro, ha già preso contatto con l’avvocato per sottoscrivere, nei prossimi giorni, gli atti necessari a presentare apposita denuncia alla Procura della Repubblica, affinché siano perseguiti gli autori dei reati. Contestualmente la Cisl Sicilia segnalerà le notizie infondate e offensive irresponsabilmente pubblicate, alle prefetture dell’Isola e alle forze di Polizia, in quanto, nella situazione di esasperazione sociale esistente nel settore della formazione, sono enormi i rischi che possono generare gesti e comportamenti incontrollati, di soggetti che vivono una condizione di disperazione reddituale e occupazionale.

Per altro, lo stesso assessorato regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale, ieri sera, nel corso di un incontro sindacale, ha smentito spontaneamente e categoricamente le notizie di cui sopra, perché prive di fondamento.

La Cisl si appella agli organi di stampa affinché l’informazione sia sempre obiettiva ricerca della verità dei fatti, e affinché si ripristini la necessaria chiarezza tra i lettori e tra i lavoratori del settore che ormai vivono una condizione di vera e propria emergenza sociale.

Ovviamente, la Cisl provvederà a dare notizia dell’accaduto all’Ordine dei giornalisti, per i provvedimenti di sua competenza.

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La nota della Cisl ci sembra un po’ troppo sopra il rigo. E’ evidente che la permanenza, a Roma, dei fondi del cosiddetto “Piano Giovani” – 452 milioni di euro del Fondo sociale europeo destinati alla Sicilia, ma ‘parcheggiati’ nelle ‘casse’ del MIUR dal passato Governo regionale di Raffaele Lombardo – crea eccessivo nervosismo. E il fatto che serpeggi il dubbio che per fronteggiare i costi della Cassa integrazione si prendano i soldi della formazione professionale, beh, non aiuta.

Detto questo, non comprendiamo il tono dei signori della Cisl siciliana che si sentono umiliati e offesi. Ma da che cosa, poi? E’ colpa nostra se, nel corso degli anni, si sono ritrovati, contemporaneamente, ad essere titolari di un Ente di formazione e difensori dei lavoratori della stessa formazione? Sono le contraddizioni della Sicilia, che in uno scenario di crisi non possono non esplodere.  

E’ vero, più volte abbiamo attaccato la Cisl siciliana: sulla formazione professionale, sui dirigenti regionali, sul precariato. Ma lo abbiamo sempre fatto con i dati e i numeri. E sulle notizie. Quindi questa “ennesima volta” la restituiamo al mittente. Perché da quello che abbiamo scritto nei mesi scorsi, se ci fossero state notizie di reato, la Cisl ci avrebbe già trascinato in Tribunale.

Dopo di che siamo stupiti, molto stupiti, che un articolo possa avere cagionato tutto questo danno. Proprio nel momento in cui il nostro giornale – e proprio sulla formazione professionale – ha dato atto a Cgil, Cisl e Uil di aver costretto il Governo della Regione ad occuparsi seriamente di questo settore.

A noi l’atteggiamento della Cisl siciliana sembra un po’ pirandelliano: quando li attacchiamo su cose serie, incassano e non dicono nulla. Ora che, proprio sulla formazione, apprezziamo gli scioperi che hanno condotto – assieme a Cgil e Uil – annunciano querele contro di noi.

Vacci a capire qualcosa.

g.a.

 


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