Al momento non sembra avere i requisiti per diventare capitale
Palermo, il Conservatorio Bellini apre le porte alla prosa e alla danza
Al momento non sembra avere i requisiti per diventare Capitale
della Cultura Europea, ma Palermo resta una di quelle città che, nel suo sottobosco, semina iniziative di pregio artistico notevole, del tutto originali e in grado di farla brillare nel panorama internazionale.
E’ il caso, ad esempio, dell’opera che si appresta a mettere in scena il Conservatorio Vincenzo Bellini. Che per la prima volta in Italia, apre le porte a varie figure artistiche, coniugandole ed armonizzandole: dalla danza alla recitazione, oltre alla musica, ovviamente. Sperimentazioni del genere sono abbastanza diffuse in Francia, in Italia non se ne sono viste finora. Ne vedremo una sabato 25 maggio, alle ore 18 presso la Sala Scarlatti del Conservatorio quando andrà in scena la rappresentazione dell’opera per ragazzi di Virginio Zoccatelli ‘La maschera’. L’opera, realizzata a cura di Giuseppe La Rosa in collaborazione con il Laboratorio di Teatro musicale del Conservatorio, sarà diretta dall’autore stesso, per la regia di Eva Drammis e coreografie di Silvia Giuffré.
Nei ruoli principali: Domenico Bravo, Viviana Lombardo, Massimo Danna, Daniele Profeta, Emmanuel Caronna, Giulia Taddeo, Alice Giuffrida.
“Il Conservatorio di Palermo sta vivendo una nuova intesa stagione grazie al nuovo direttore, Daniele Ficola- dice a LinkSicilia la regista- da quando c’è lui si sono aperte le porte verso l’Europa, verso il mondo. Abbiamo fatto dei gemellaggi con la Russia e la Spagna e con questa opera credo che saremo i primi in Italia ad aprire le porte alle varie arti figurative”.
Si tratta di un’opera didattica che narra di un bimbo, nato nell’antica Grecia, infelice perché si sente rifiutato dai suoi genitori. E che, frustrato da questa condizione, si cela al mondo nascondendosi dietro una maschera (da qui il titolo). Fino al giorno in cui, con un viaggio fantastico a bordo del carro del sole, fugge in un bosco animato da folletti, animali e da un saggio.
“Non è stato facile coniugare tutte le arti, ma è stata una esperienza entusiasmante che speriamo possa avere un futuro- dice Eva Drammis– abbiamo cercato di rappresentare il messaggio didattico dell’opera stimolando al massimo la fantasia dei ragazzi. Sul palco ci saranno sette attori, tra professionisti e bambini, il Coro di voci bianche, l’Orchestra sinfonica giovanile e un fantastico corpo di ballo”.
Insomma anche Palermo, con questa opera, può ambire ad un posto al sole tra le città innovative in campo artistico-culturale.