E’ morto a Roma Umberto Scapagnini, per otto anni Sindaco di Catania e più volte parlamentare nazionale. Ha lasciato questa terra stamattina, a Roma. Il decesso è avvenuto nella clinica “San Pietro”, dove era ricoverato da tempo per il riacutizzarsi di una malattia contro la quale aveva lottato e per un certo tempo vinto.

Napoletano, classe 1941, era siciliano d’adozione, catanese, per la precisione. Una città, Catania, che ha amato tantissimo e della quale, come già ricordato, è stato primo cittadino. Ma anche docente ordinario di farmacologia presso l’Università.

Come racconteremo più tardi in un altro articolo, Scapagnini – che prima di essere un uomo politico era un uomo di scienza di fama internazionale – era diventato famoso in quanto medico personale di Silvio Berlusconi.

Grande farmacologo, si era fatto la fama di uomo immortale. Un medico capace di rendere immortali anche gli altri. La fama di grande medico non gli è mai bastata. Per questo ha deciso di entrare in politica.

Difficile sintetizzare la sua vita. Quello che possiamo dire in poche righe è che, come spesso avviene in Italia, è stato chiamato a rispondere di responsabilità che, nella migliore delle ipotesi, aveva diviso con gli altri. E che, nella peggiore delle ipotesi, gli erano state ‘scaricate’ da chi gli stava accanto e, magari, ha approfittato del suo carattere che, spesso, lo portava a fidarsi degli altri.

Il riferimento è alla sua esperienza di Sindaco di Catania. Otto anni tra luci e ombre. Un periodo controverso che ha segnato la città Etnea con una crisi finanziaria dalla quale la città non si è ancora ripresa.

Tutta responsabilità di Scapagnini? Non esattamente. nessuna assoluzione, per carità: era il Sindaco ed è stato chiamato a pagare. Ma certi fatti amministrativi così gravi non sono mail prodotto di scelte singole.

Scapagnini verrà tumulato nella sua città natale, Napoli.