Franco battiato provoca un choc. Ancora un altro in questa italietta di ipocriti e di falsi moralisti. Intervenendo ad un convegno nella sede del parlamento europeo, nelle vesti di assessore al turismo della regione siciliana, non ha usato eufemismi per attaccare il malcostume imperante nella politica italiana: «ci sono troie in giro in parlamento che farebbero di tutto, dovrebbero aprire un casino».
“Troie in Parlamento”: Battiato non può dire ciò che è ovvio…
Franco Battiato provoca un choc. Ancora un altro in questa Italietta di ipocriti e di falsi moralisti. Intervenendo ad un convegno nella sede del Parlamento Europeo, nelle vesti di assessore al turismo della Regione Siciliana, non ha usato eufemismi per attaccare il malcostume imperante nella politica italiana: «Ci sono troie in giro in Parlamento che farebbero di tutto, dovrebbero aprire un casino».
Apriti cielo. Una valanga di reazioni indignate, sconcertate, risentite. Quasi isteriche. Eppure non è il primo a fare osservazioni di questo tipo. Quando Silvio Berlusconi era al governo, le opposizioni erano solite scatenarsi nel condannare la moralità di alcune deputate elette nel suo partito. E, nessuno, gridava allo scandalo nel sentire verdetti simili. Anzi. La satira ha fatto carriera su questi temi.
Eppure, nessuno, si indignava. Nessuno parlava di offese alla dignità delle donne o, addirittura, delle istituzioni. Come se quel partito, in fatto di troie, avesse l’esclusiva. Cosa non vera. “Hai presente una puttana, ottimista e di sinistra?” cantava in tempi non sospetti Lucio Dalla. Della serie, le signore pronte a fare carriera facile, ci sono state e ci sono ancora e, verosimilmente, abbracciano l’intero arco parlamentare.
Cose risapute. Cose che si sentono ogni giorno dalla bocca degli italiani. Cose ovvie.
Ma, a quanto pare, Battiato, non lo può dire. La valanga di reazioni virulente è del tutto anomala. A pensare male si potrebbe dire che ha fatto centro.
Reazioni scomposte, esagitate, esagerate. Ciò che è ovvio manda in tilt i comuni mortali. Abituati alla falsità e all’ipocrisia, preferiscono le menzogne ‘politically correct’.
La prima a dichiararsi sconcertata è stata la neo presidente della Camera Laura Boldrini. «Stento a credere che un uomo di cultura come Franco Battiato, peraltro impegnato ora in un’esperienza di governo in una Regione importante come la Sicilia, possa aver pronunciato parole tanto volgari».
Completamente inviperite le donne del Pd: “E’ davvero inaccettabile che Franco Battiato si permetta di insultare in questo modo il Parlamento che rappresenta il popolo italiano. Non importa se si riferisse a questa o ad altre legislature, la battaglia politica non puo’ e non deva mai arrivare al punto di offendere le istituzioni del nostro Paese’ dice Roberta Agostini responsabile del Forum delle donne del partito di Bersani.
Interviene pure Elsa Fornero (chissà se avrà pianto anche questa volta): “Le parole pronunciate dall’Assessore Franco Battiato offendono le Istituzioni e tutte le donne italiane. L’espressione volgare utilizzata da un rappresentante delle istituzioni, che dovrebbe essere d’esempio per tutti i cittadini e le cittadine, rischia di giustificare ed alimentare comportamenti discriminatori nei confronti delle donne, rendendole ancora una volta vittime di pregiudizi e di stereotipi” ha detto la ministra che ha massacrato pensionati e lavoratori.
E ancora la senatrice del Pdl, Simona Vicari, che forse non ricorda che il suo partito era ‘oggetto’ continuo di ‘offese’ simili: “Battiato si deve dimettere.
Le sue parole verso le donne sono inqualificabili oltre che offensive, e rispetto alle quali non bastano correzioni o tardive scuse. É inaccettabile che un assessore di una regione tanto importante quanto la Sicilia si lasci andare ad affermazioni degne della peggiore osteria. E spiace dover constatare il silenzio del presidente Crocetta, sempre loquace su ogni tema ed ora stranamente silente. É comprensibile il suo imbarazzo verso questa grave caduta di stile di Battiato, ma siccome lui stesso aveva fortemente voluto il cantautore come assessore, simbolo della sua rivoluzione, ci saremmo aspettati una presa di distanza forte e decisa”.
L’ eurodeputata, Sonia Alfano, invita invece il cantautore catanese a scusarsi. Le sue parole sono semplicemente inqualificabili. E’ inconcepibile che un rappresentante delle istituzioni si esprima con un linguaggio così volgare e all’interno delle aule del Parlamento europeo, che lo ha ospitato. La presidente della commissione Antimafia europea ha sottolineato come Battiato abbia offeso tutte le donne parlamentari, me compresa. Invece di offrire precisazioni, l’assessore Battiato chieda umilmente perdono.
Insomma le agenzie di stampa sono inondate da dichiarazioni ‘indignate’. Battiato non ha capito una cosa: che a lui non è concesso dire ciò che altri hanno detto per anni. E che i politicanti di questa Italietta reagiscono male quando qualcuno gli rimprovera la deriva etica a cui hanno portato le istituzioni. Deriva etica, di cui, a dire il vero, le troie sono la minore espressione.
Assessore Battiato, suvvia, si adegui: certe cose si fanno (e si sanno), ma non si dicono… L’ipocrisia del politically correct docet.
Ps Secondo noi in questo momento Battiato se la ride di gusto…