Stop ai rimborsi-imbroglio nei Comuni e nelle Province

L’attacco del comunicato stampa è quasi disarmante per il modo in cui si denuncia una possibile truffa: “Ho chiesto al presidente Marco Forzese di incardinare per la seduta della commissione Affari istituzionali, prevista per martedì prossimo con all’ordine del giorno il ddl di riforma delle Province un mio progetto di legge finalizzato al contenimento della spesa e alla messa al riparo da imbrogli Comuni, Province e Circoscrizioni cittadine”.

L’autore di questo comunicato stampa è Marco Falcone, parlamentare regionale del Pdl all’Ars. Il deputato si rivolge al presidente della prima commissione legislativa di Sala d’Ercole (Affari istituzionali), denunciando un fatto non esattamente ‘nobile’: e cioè che molti consiglieri comunali (e, a quanto pare, anche i consiglieri provinciali e i consiglieri delle Circoscrizioni) in Sicilia, starebbero giocando un po’ pesante con le rispettive amministrazioni pubbliche. E cioè con i Comuni, le Province e le Circoscrizioni. Come?

Semplice. In base a una legge regionale, che forse andrebbe rivista, le aziende presso le quali lavorano i consiglieri comunali (e, secondo Falcone, anche i consiglieri provinciali e quelli di Circoscrizione) vengono rimborsate dai Comuni (e dalle Province e dalle Circoscrizioni).

In pratica, siccome questi amministratori pubblici eletti sono impegnati quasi tutti i giorni, le rispettive amministrazioni rimborsano le aziende presso le quali lavorano. Le aziende, a propria volta, ‘girano’ i soldi ai consiglieri comunali, ai consiglieri provinciali eccetera. Di fatto, gli stipendi dei consiglieri comunali e provinciali, in molti casi, sarebbero stati messi sul groppone dei Comuni e delle Province.

Già la legge è strana e decisamente generosa. Ma c’è anche chi ne approfitterebbe. Infatti l’onorevole Falcone ha presentato un disegno di legge per porre fine a quello succederebbe fino ad oggi: “Si tratta – scrive il parlamentare del Pdl – di un solo articolo d legge che si vede necessario dopo la scoperta che alcuni consiglieri negli enti locali esibiscono assunzioni fittizie per accedere ai rimborsi di mancato guadagno”.

“C’è addirittura – sottolinea Falcone – chi ha ottenuto un fasullo posto di dirigente onde accedere a ricchi rimborsi sui quali non avrebbe alcun diritto”.

Il disegno di legge di Falcone, semplicemente, così modifica l’articolo 8 della legge regionale n. 22 del 2008: “I rimborsi sono dovuti esclusivamente ai consiglieri che risultino dipendenti assunti in data antecedente all’avvenuta elezione, con documentazione valida presentata dal datore di lavoro”.

Stando a quanto scrive Falcone, ci sarebbero dei casi di consiglieri comunali e provinciali che si farebbero assumere, dopo la loro elezione, con il grado di dirigente per usufruire di uno stipendio da dirigente a carico dell’amministazione pubblica.

Che succederà, con l’aria che tira, se di questo si dovesse accorgere la Corte dei Conti, che in questo periodo assesta certe mazzate…

 


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