Grillo, prevalga il senso di responsabilità

Bersani non ha vinto, Berlusconi non ha perso, Beppe Grillo ha stravinto. Morale: se non prevarrà il senso di responsabilità di chi dovrebbe avere a cuore il bene comune saranno guai. Il rischio è far precipitare il Paese, con tutte le conseguenze drammaticamente immaginabili, nel baratro dell’ingovernabilità

Oggi si presenta, malgrado le apparenze inducano a pensare il contrario, l’irripetibile occasione, essendo mutato drasticamente il quadro politico nazionale, di cambiare l’assetto istituzionale del nostro Paese. A patto che prevalga il senso di responsabilità. Partendo dal presupposto che il successo oltre ogni previsione del Movimento 5 Stelle si può, a buon diritto, interpretare come un vero e proprio referendum sulla questione morale.

Un successo, e questo fa parte di questa rivoluzione epocale, che ha portato in Parlamento semplici cittadini (e così intendono essere definiti e non onorevoli) di ogni estrazione facendoli divenire protagonisti della politica, esautorando politici di vecchio corso quali: Fini, Di Pietro, Ferrero, Lombardo, Miccichè, Di Liberto, Marini e tanti altri che, nel male e nel bene, sono stati protagonisti per lunghi anni della vita politica

Un rinnovamento della classe politica fatto soprattutto ad opera di giovani e che ci fa dire con orgoglio che il Parlamento italiano, dopo questa tornata elettorale, per età dei suoi componenti e con più del 30 per cento di presenza femminile, è divenuto, invidiabile primato, il più giovane d’Europa. Tutto questo in una società ‘liquida’ ed in disfacimento come la nostra, in cui è difficile oggi trovare dei validi punti di riferimento, è di buon auspicio e lascia ben sperare. In questa direzione i segnali sono inequivocabili: grazie alla volontà popolare molto sta cambiando.

Rimane, a questo punto, l’esigenza di dare seguito e senso, per non vanificare tutto, a questo rinnovamento epocale e soprattutto all’esigenza di cambiamento venuta dalle urne e dalle piazze. Chi ha sconfitto, come Grillo, la vecchia politica, gli inciuci e le vecchie logiche deve per questo farsi interprete e carico di questa esigenza e non tirarsi i indietro, rischiando di rovinare tutto tirando troppo la corda con il pericolo di romperla e precipitare, perché a quel punto non ci sarebbero più i margini, il Paese finirebbe in una strada senza ritorno.

Grillo dimostri non di essere un comico, come i suoi detrattori tendono a definirlo, ma un leader che ha a cuore il bene del Paese. “Arrendetevi, siete circondati”, ha gridato a più riprese dal palco dei suoi comizi il leader del Movimentoi 5 Stelle. Ebbene, ha stravinto circondando i suoi avversari e costringendoli alla resa.

Per il bene di tutti abbandoni la logica che non si fanno prigionieri Chi vince, come spesso avviene, dettando le proprie condizioni, con i prigionieri tratta. Ed è per questo che Grillo deve e può trattare in una posizione di forza con Bersani che, tutto preso a smacchiare giaguari e pettinare bambole, è riuscito in soli due mesi, roba da Guinness dei primati, nella titanica impresa di perdere 10 punti percentuale di vantaggio su Silvio Berlusconi: ed è in questa logica che il Movimento 5 Stelle, per il bene del Paese, deve confrontarsi (lo chiede la maggioranza dei suoi elettori) con la coalizione del centrosinistra con cui ha maggior affinità e compatibilità di intenti e di programmi.

Ovvero: riforme istituzionali, legge elettorale, riduzione dei costi della politica e dei privilegi, politiche del lavoro, il ruolo di pari dignità dell’Italia in Europa, conflitto d’interessi, falso in bilancio e tant’altro. E questa è anche una irripetibile occasione per mettere all’angolo e cancellare in un solo colpo Berlusconi e venti anni di Berlusconismo.

Grillo e la sua numerosa pattuglia di cittadini che si accingono a varcare le soglie della Camera e del Senato hanno per questo un epocale appuntamento con la storia del quale, cogliendone appieno il significato, raccogliendo il mandato di 8 miloni di elettori devono rendersi protagonisti.assicurando al Paese la governabilità e l’agibilità politica istituzionale .

Per questo, oggi, i molti elettori che li hanno votati e buona parte di quegli italiani che per idealità e valori sono affini e compatibili ai grillini chiedono loro per salvare il Paese questo grande atto di amore e responsabilità “Primum vivere (o sopravvivere) deinde philosophari” . In caso contrario, non resta altro che affidarci al buon Dio che in questi giorni, peraltro, è tutto preso dai problemi in casa propria (dimissioni di Benedetto XIII ed elezione del nuovo Pontefice) per poter prestare troppa attenzione ai problemi in casa d’altri, ovvero quello della governabilità in Italia. Ed è per questo che è molto più probabile che il Vaticano avrà un nuovo Papa molto prima che l’Italia abbia un nuovo Governo.

 


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