Bersani a Palermo continua a ignorare il Muos di Niscemi

Bersani stasera ha parlato a Palermo. Il segretario nazionale del Pd ha preteso e ottenuto piazza Massimo piena. I suoi, in Sicilia, si sono fatti il mazzo per giorni e giorni per fare arrivare le persone da tutta l’Isola. In pratica, hanno dovuto sudare le classiche sette camicie per ottenere il risultato che Beppe Grillo ottiene ordinariamente quando va in una qualunque piazza di una qualunque città.

Bersani, come al solito, si è esibito in una sfilza di promesse. La solita solfa: giovani, donne, Sud e via continuando.

Le cose più interessati non stanno in quello che ha detto, ma in quello che non ha detto. Non ha pronunciato, ad esempio, una sola parola sul Muos di Niscemi. Non ha detto una sola parola sull’elettrodotto che Terna sta realizzando in Sicilia, nella Valle del Mela, in provincia di Messina.

Il Muos e l’elettrodotto sono due minacce concrete alla salute di migliaia di siciliani. Ma a Bersani e al Pd non interessano le cose concrete: interessano le chiacchiere.

Ovviamente non ha parlato nemmeno del Monte dei Paschi di Siena. E della strana coincidenza – del tutto ‘casuale’ – che i 4 miliardi di euro circa pagati dagli italiani con l’Imu sono, in pratica, la stessa cifra ‘inghiottita’ dal Monte dei Paschi di Siena.

Mentre Bersani parlava a Palermo, Monti, non ricordiamo più in quale città del nostro Paese, diceva di non essere più in sintonia con il segretario del Pd. Un gioco delle parti, perché i due – Bersani e Monti – pensano di andare a governare assieme l’Italia per riempire gli italiani di altre tasse per continuare a tenere ‘prigioniero’ il nostro paese in un’Unione Europea fallimentare dove le banche, ogni anno, si beccano oltre il 40 per cento del Pil di tutta l’Europa!

Mentre in tutto il Paese – per ora tra gli addetti ai lavori, ma piano piano anche tra i cittadini comuni – si va diffondendo sempre più la tesi che è ormai giunto il momento, per l’Italia, di uscire dall’euro e, quindi, da questa disastrosa Unione Europea, Bersani e il suo Pd continuano a fare la guardia ai ‘bidoni’: cioè all’euro e quell’Eurozona: euro ed Eurozona che sono servite, di fatto, alla Germania per farsi i cavoli propri sulla pelle dei greci, degli spagnoli e degli italiani.

Oltre ad ignorare un argomento – l’addio all’euro – che nei prossimi mesi e non nei prossimi anni sarà al centro del dibattito politico e culturale del nostro Paese, Bersani ha dato a Grillo dell’antidemocratico.

Questa è stata, con molta probabilità, la parte più sbagliata del suo discorso a Palermo. Dare dell’antidemocratico a Grillo a Roma o a Milano è sempre una banalità, ma ci può stare. Dire una cosa del genere a Palermo, quando il suo Partito, in Sicilia, per quattro anni ha negato alla base il referendum per pronunciarsi sulla presenza dello stesso Pd nel Governo Lombardo, calpestando le regole elementari della democrazia, è semplicemente ridicolo.

Prima di dare dell’antidemocratici agli altri, il signor Bersani – soprattutto in Sicilia – dovrebbe fare un bell’esame di coscienza. Soprattutto alla luce del fatto che il suo Partito – a Palermo come a Roma – ha negato un referendum alla base del Pd siciliano solo per garantire un Governo regionale – del quale il Pd era parte integrante – il cui presidente risultava inquisito per mafia e voto di scambio. Il resto sono chiacchiere.

 


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