'rotazione' dei dipendenti della regione siciliana: se ne parlerà stamattina nel corso di un incontro tra l'assessore regionale alle autonomia locali, patrizia valenti, e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. L'incontro avrà luogo a palermo nella sede dell'assessorato (residence).
Rotazione dei dipendenti della Regione, incontro con l’assessore Valenti
‘Rotazione’ dei dipendenti della Regione siciliana: se ne parlerà stamattina nel corso di un incontro tra l’assessore regionale alle Autonomia locali, Patrizia Valenti, e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. L’incontro avrà luogo a Palermo nella sede dell’assessorato (Residence).
Fino ad oggi le ‘Rotazioni’ sono state decise dal presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. Ora il Governo punta a completare l’operazione che riguarderà tutte le branche dell’amministrazione. L’obiettivo è spostare tutti i dirigenti e tutti i funzionari per eliminare possibili ‘incrostazioni’.
Un’azione che punta a migliorare trasparenza, funzionalità e produttività dell’amministrazione regionale. Una ‘Rotazione’ che il Governo intende portare avanti con il concerto dei sindacati.
Dopo l’incontro con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali l’assessore Valenti presiederà una riunione della Conferenza Regione-Autonomia locali. All’ordine del giorno ci dovrebbe essere la possibilità di ‘rivisitare’ il cosiddetto Patto di stabilità, uno dei tanti provvedimenti demenziali voluti dall’Unione Europea e dal Governo Monti. Un meccanismo di ricercata stupidità politica e amministrativa che impedisce a un’amministrazione pubblica del nostro Paese di spendere i soldi anche quando ci sono.
Il Patto di stabilità, per la cronaca, contrariamente a quello che dicono a Bruxelles e contrariamente a quello che ha fatto sapere il Governo Monti non serve per consentire al nostro Paese di ridurre il debito pubblico, ma per creare liquidità in favore della banche europee che, da quattro anni a questa parte, ogni anno, ‘inghiottono oltre il 40 per cento del Prodotto interno lodo (Pil) dell’Unione Europea. E lo fanno a scapito dei cittadini con l’Imu e anche dei Comuni (e quindi sempre a scapito dei cittadini) impedendo agli stessi Comuni di spendere le risorse là dove sono ancora disponibili.