TRIBENET.IT / Alla Galleria L'Arteclub di Catania, Liliana Zappalà rispolvera con pennello e spatole le fasi della propria vita attraverso il suo personalissimo modo di dipingere
Frammenti di memoria. Liliana Zappalà
La pittura come memoria storica. Liliana Zappalà dipinge la propria vita. L’infanzia, l’adolescenza, l’età adulta rivivono e si mescolano nelle sue tele. “La memoria mi è amica e mi aiuta a vedermi a ritroso nel tempo” sostiene la pittrice catanese. La Liliana di oggi dialoga dunque con la Liliana di ieri. E lo fa attraverso la pittura, a volte con pochi colpi di spatola come in “Orizzonte – cielo – mare” o in “Giallo sul paesaggio“; altre volte il suo stile si fa più graffiante come in “Tracce – graffi – Etna” o nella gouache “Il giardino delle ortensie“.
Quando il cammino a ritroso nel tempo le provoca però sofferenza allora sovrappone e poi cancella: strati di pittura si alternano sulla superficie del dipinto, dando vita a nuovi campi di colore e a dolci batticuori, così come la memoria fa con i ricordi.
“Senza troppo allontanarmi dalla figurazione, coniugo visione ed emozione, affidandomi ad una pittura stratificata come la memoria, che scalfisco, spatola alla mano, per far riemergere dall’ultima patina della stesura ad olio, ciò che era stato temporaneamente occultato. È questo un recupero metaforico di memorie intime, ricordi, tracce di emozioni provate e poi, forse, dimenticate”.
Liliana Zappalà rispolvera forse con malinconia il passato, recuperandone alcuni episodi e contrapponendone degli altri. La sua pittura è un flusso continuo di flashback, di andate e ritorni. I suoi quadri sono romanzi dal fitto intreccio, la cui trama genera una duplice tensione, tra l’impulso espressivo della Liliana artista e la razionalità della Liliana donna.
Le due anime si colgono soprattutto in alcuni lavori come “Memorie” o “Cancellazione“: la visione di un tempo andato e ora ritrovato viene rivissuto e raccontato dalla Zappalà attraverso una composizione sintetica e lineare, quasi geometrica. La sua pittura alterna felicemente episodi metafisici a brani informali: “ ciò che resta sulla tela non è il colore ma solo la sua memoria ”.
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Catania – Galleria L’Arteclub
dall8 al 22 aprile 2006
lun/sab: 9-13/16-19:30
( 095.311150
ingresso libero
/articolo in collaborazione con Tribe/