La regione siciliana spende ogni anno per laffitto della partecipata sicilia e servizi 450 mila euro. Il contratto daffitto per i locali che si trovano, a palermo, in via ammiraglio paolo thaon de revel ha una durata di 12 anni e ad oggi, mamma regione, ha sborsato la modica cifra di 2,2 milioni di euro.
Sicilia e Servizi, come buttare 5 milioni di euro dalla finestra
La Regione siciliana spende ogni anno per laffitto della partecipata Sicilia e Servizi 450 mila euro. Il contratto daffitto per i locali che si trovano, a Palermo, in via Ammiraglio Paolo Thaon De Revel ha una durata di 12 anni e ad oggi, mamma Regione, ha sborsato la modica cifra di 2,2 milioni di euro.
A denunciare lo sperpero di denaro pubblico è Vincenzo Vinciullo, vice presidente della commissione Bilancio allArs che, nel corso dellaudizione del presidente della Società, Antonio Vitale, ha scoperto la grave anomalia. Già, perché aldilà dellenorme esborso, siamo di fronte ad una vera e propria anomalia: il mastodontico edificio ospita solo 11 persone.
Da qui alla fine del contratto di locazione – ha spiegato Vinciullo – i locali costeranno ai siciliani 5,4 milioni di euro, vale a dire oltre dieci miliardi delle vecchie lire. Ma quanto costerebbe lacquisto dei locali presi in affitto? Quante volte avremmo potuto acquistare limmobile, oppure uno simile da utilizzare alluopo?, si chiede Vinciullo.
Da qui la richiesta formulata al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e allassessore regionale allEconomia, Luca Bianchi, di intervenire immediatamente per dismettere limmobile ed assegnare un locale di proprietà della Regione alla società Sicilia e Servizi. Lurgenza è dettata dal fatto che, a breve, in quelle stanze vuote, o quanto meno prive di personale, verrà trasferito il Centro tecnico.
I costi per un eventuale trasloco in quella sede del Centro tecnico sarebbero tali da giustificare il mantenimento della sede presa in affitto. Ledificio alle falde di Montepellegrino accoglieva fino a qualche anno fa gli uffici della Prefettura, la quale pagava anchessa un canone daffitto alla famiglia Cassina, che realizzo la struttura nel 1963. Oggi, però, non sappiamo se a percepire le generose somme sia ancora Cassina. Alla faccia delle spending review e dei tagli ai costi inutili, tanto annunciati dal Governo regionale. (a destra, Vincenzo Vinciullo)
foto sopra asinistra tratta da pdblugherio.blogspot.com