Palermo, oggi al via l’eco-compattatore di bottiglie di plastica e lattine

Oggi, domenica 13 gennaio 2013, a Palermo, alle ore 17,00 presso il bar La Cubana (via Pitrè 141), verrà inaugurato il primo Eco-compattatore di Garbycom in Sicilia.

L’eco-compattatore un servizio caratterizzato da un innovativo sistema di ‘remunerazione’ per i cittadini di buona volontà che vogliono fare qualcosa di utile (e, appunto, di remunerativo) per la propria comunità.

Si tratta, alla fine, di portare le bottiglie di plastica (Pet) e le lattine in alluminio all’Eco-compattatore. In cambio il cittadino riceverà un punto per ogni lattina o bottiglia e il tutto si tradurrà in un ecobonus (buono sconto) da spendere presso gli esercizi commerciali che aderiscono all’iniziativa, primo tra tutti la stessa Cubana.

Un’iniziativa, quella che viene presentata oggi a Palermo, tutta al femminile.Le protagoniste sono Francesca Amenta, Crocetta Vinci e Francesca Zito, le tenaci ragazze che hanno fortemente creduto in questo progetto.

“Questa avventura – dicono le tre ragazze – vuole essere anche il nostro piccolo contributo al dramma dei rifiuti che, in questi mesi, sta mortificando la nostra terra. Noi siamo convinte che la raccolta differenziata dei rifiuti sia la vera e unica soluzione a questo problema”.

Alla presentazione è stato invitato il presidente della commissione urbanistica del Comune di Palermo, Alberto Mangano.

“Questa iniziativa – dice Mangano è un utile contributo per sensibilizzare i cittadini su un tema che, spesso, sfugge: e cioè il valore economico dei rifiuti e, quindi, l’importanza della raccolta differenziata che richiama anche la responsabilità di ciascun cittadino. Questa funzione è tanto più importante a fronte degli scarsi risultati conseguiti dall’Amia in questo campo”.

L’Amia, per la cronaca, è la società, che dovrebbe fare capo al Comune di Palermo. Dovrebbe, perché da qualche anno è gestita dal Ministero dell’Economia, dopo che la precedete amministrazione comunale, retta da Diego Cammarata, complice una legge regionale folle dei primi anni del 2000 – legge che avrebbe dovuto essere impugnata quattro mila volta dal commissario dello Stato – ha consentito di riempire di precari ‘stabilizzati’ l’Amia, rendendola non più gestibile dal Comune.

 


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