Palermo metafora europea

di Manfredi Siciliano

Palermo è stata ed tanto nella cultura europea che tutti la conoscono, come New York o Londra, tanto se ne è stati bombardati da film, spot, cronaca che Palermo. O la amano o la odiano senza via di mezzo, anche senza averci mai posato piede!

Ma pochi la conoscono. E qua comincia la prima stranezza… il primo inganno!

I primi ad amare Palermo senza cognizione di causa sono proprio i Palermitani!

Già sembra un assurdo ma è così. Infatti sono pochi i Palermitani doc e vivono o prevalentemente nei quartieri del centro storico o e questi palermitani veri ormai cultori delle tradizioni e le memorie sono rimasti solo in due ceti sociali antipodi.

Ma anche la città, Palermo, non è tutta vera!

Infatti la Palermo metropolitana (seconda nel Sud dopo Napoli) così come la vediamo è stata   costruita negli anni del boom edilizio o “del sacco” se vogliamo.

Alla Palermo originaria sono state accorpate le periferie, sia quelle aristocratiche, sia quelle dei borghi, cioè piccoli centri che tutt’oggi conservano una propria cadenza nella parlata e che fanno un distinguo nella presentazione.

Alla domanda: di dove sei?, infatti non è raro sentirsi rispondere, specie dalle ragazzine: “io sono di Borgo Nuovo o Villaggio Santa Rosalia”.

In questo senso Palermo rappresenta gli Italiani (visto poi come è stata fatta la colonizzazione) che all’estero dicono di essere italiani ma per subito specificare la regione di provenienza, e non parliamo se si è Siciliani poi si arriva alle scuse…! (a sinistra, particolare di un edificio di Piazza Khalsa a Palermo)

Il secondo inganno è la non assimilazione dei Palermitani con Palermo cioè con le architetturee l’immenso patrimonio artistico. Sorvolo sui Palermitani perché li adoro e meritano un approfondimento a parte così come la cucina e il comune senso del dovere. Ma già adesso va sfatato il luogo comune che vuole Catania imprenditrice, infatti non è vero, Palermo è una città laboriosissima.

L’ultimo non è un inganno ma una rivelazione per la maggior parte della gente (tra cui come detto i Palermitani): Palermo è delle Città europee una più europea. Partiamo da due dati difficilmente confutabili : il primo attiene il Centro Storico o meglio “I Centri Storici”; infatti studiosi di tutta Europa vengono a Palermo per vedere le parti edificate nei periodi delle diverse domininazioni e trovarle quasi intatte.

Ciò è dovuto forse al Cuore di questa Città, forse testimoniato anche da questo fenomeno: solo a Palermo i nuovi dominatori non stratificavano le proprie dimore sui resti di quelle dei vinti!

E allora chi sa dove andare può vedere a Palermo il quartiere degli Arabi dell’anno 800 fino al quartiere Liberty fine 1800, e ciò passando per i uartieri e i monumenti dei Normanni, degli Spagnoli, dei Francesi.

Ognuno di loro ha lasciato “segni” nell’architettura come come nella cucina e nel modo di pensare. Nella cultura araba il Signore non costruiva Palazzi o quartieri, solo Moschee. Ma degli Arabi, di quella straordinaria cultura restano le atmosfere di due quartieri e diversi ingredienti nella cucina.

I Nomanni e poi gli Svevi invece lasciano testimonianze poderose dell’architettura arabo-bizantina quali la Cattedrale, San Givanni degli Eremiti, il Duomo di Monreale, dove persino le colonne portano le scritte in arabo, così come nella cripta della Cappella Palatina di Palazzo dei Normanni si leggono epitaffi in tre lingue: latino , greco, ebraico.

 

 


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