La scuola vieta il presepe: “Non offendiamo la religione degli altri bambini”. E la nostra?

Arriva il Natale. Ma, forse, a scuola è meglio non parlarne. Anzi, a chi ci siamo, niente presepe “per non offendere i bambini stranieri”.

Succede a Caorso, un centro in provincia di Piacenza, luogo noto negli anni ’70, ’80 e ’90 del secolo scorso per la presenza di una contestata centrale elettronucleare oggi a ‘riposo’. Chiusa la centrale nucleare, a fare esplodere le polemiche pensa Manuela Bruschini, direttrice dell’istituto scolastico comprensivo di Monticelli d’Ongina e San Nazzaro, scuole materne e medie. Insomma, scuole frequentate dai bambini.

La storia l’ha raccontata il Giornale. Storia un po’ strana, finita, niente poco di meno, sul tavolo del Ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, dopo la rivolta dei genitori (dei bimbi italiani, naturalmente).

La direttrice, la già citata Manuela Bruschini, non senza qualche eccesso di zelo, ha dato disposizioni di non far allestire il tradizionale presepe. Giustificando il proprio atto con le seguenti parole: “Ho dato indicazione di evitare riferimenti cristiani per concentrarsi su temi universali come l’amicizia e la fratellanza”.

Valori importanti, certo: ma perché dire “no” ai re magi, alle stelle comete, alla stalla di Betlemme con il bue, e il Bambino Gesù? Da qui la domanda: il nostro Paese, per rispettare le tradizioni degli altri, deve negare le proprie tradizioni? E tutto questo a scuola?

Ovviamente, i genitori dei bimbi – italiani – sono andati su tutte le furie: : “Toccare il Natale ai più piccoli è una vergogna. Le tradizioni non fanno male a nessuno ed è meglio tenersele”. (a destra, foto tratta da giornaleilreferendum.com)

Inevitabili i risvolti politici. Il Sindaco di Caorso, Fabio Callori, ha promesso che porterà alla scuola materna quattro presepi.

Intanto una bufera si è abbattuta sulla direttrice, tollerante verso i bimbi non italiani, ma non troppo tollerante verso le tradizioni religiose del nostro Paese.

Il Sindaco ha annunciato che chiederà di trasferire la preside in un altro istituto. Manuele Bruschini si difende, ricordando che sarebbe stato proprio “il collegio a suggerire iniziative sulla multiculturalità”.

Domanda: cosa c’entra la multiculturalità con il negare il presepe ai bambini di questa nostra sempre più disgraziata Italia?

 

 

 


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