Oggi non vogliamo parlare della crisi, dello spread che sale e scende o del rallentamento progressivo della produttività e della crescita delle nostre imprese. Desideriamo fare un lavoro diverso e scrivere di quelle aziende che hanno compreso il modo per non lasciarsi travolgere dallonda impetuosa della congiuntura: portare allestero non solo i propri prodotti, ma soprattutto know how, cultura, storia e tradizione della terra di sicilia. Eesattamente quello che ha fatto francesco navanzino (foto sotto, a sinistra), artigiano ceramista e responsabile del distretto della ceramica di calatagirone, che da oltre un ventennio esporta oltre il continente il 50 per cento dei suoi manufatti.
La ceramica ‘spiegata’ agli studenti americani
Oggi non vogliamo parlare della crisi, dello spread che sale e scende o del rallentamento progressivo della produttività e della crescita delle nostre imprese. Desideriamo fare un lavoro diverso e scrivere di quelle aziende che hanno compreso il modo per non lasciarsi travolgere dallonda impetuosa della congiuntura: portare allestero non solo i propri prodotti, ma soprattutto know how, cultura, storia e tradizione della terra di Sicilia. Eesattamente quello che ha fatto Francesco Navanzino (foto sotto, a sinistra), artigiano ceramista e responsabile del Distretto della ceramica di Calatagirone, che da oltre un ventennio esporta oltre il continente il 50 per cento dei suoi manufatti.
Il mercato americano accoglie ogni anno circa il 30 per cento della produzione artigianale della sua azienda, la Navanzino Ceramica, e quello russo il 20 per cento. Da oltre un lustro, limpresa di Navanzino, che dà lavoro a sette persone, viene scelta da unagenzia svizzera di sviluppo del turismo che, ogni anno, seleziona le migliori aziende dei diversi settori dellartigianato, dellagroalimentare e del turismo, da inserire nel progetto denominato People to people.
Attraverso degli accordi fra i college americani, lagenzia e limpresa, vengono organizzati viaggi turistico-culturali rivolti agli studenti, un po come i nostri viaggi distruzione, con la differenza che i ragazzi che si recano in azienda, oltre a fare i turisti, frequentano brevi stage formativi.
Grazie a questo programma, Navanzino ha fatto mettere le mani in pasta ad oltre 3.000 studenti, che hanno imparato molto sull’abilità manuale, la cura dei dettagli e sulle tecniche di lavorazione dellargilla.
Un aspetto che ho potuto osservare in questi ragazzi mentre sono al tornio- spiega lartista artigiano- è che sono bramosi di conoscere non solo la lavorazione delle terrecotte artistiche, ma anche la storia, le origini, insomma tutto quello che sta dietro questa tradizione culturale. Mi chiedono, ad esempio, come la ceramica calatina riesca con la sua innovazione a restare legata ai decori tradizionali della Regia Scuola Ceramica. O, ancora, come poter applicare la ceramica sulla pietra lavica. Sono abbastanza curiosi.