La Merkel? E’ come questa Unione Europea: meglio perderla che trovarla…

“Grazie per l’amichevole accoglienza”, queste le prime parole del discorso della Merkel alla conferenza stampa di ieri ad Atene dopo l’incontro con il premier greco Antonis Samaras. Controllare per credere nei filmati disponibili su internet! Mentre nelle strade di Atene 50 mila cittadini greci sfidavano le manganellate e i lacrimogeni di 7000 agenti antisommossa, coadiuvati financo da cecchini (!), rispondendo all’appello del leader dell’opposizione Alexis Tsipras, la Merkel ha avuto il coraggio e la faccia tosta, degna del miglior Berlusconi, di sciorinare anche un’ironia francamente fuori luogo.

Fuori luogo e, si spera, frutto solamente della sua predisposizione a gaffe planetarie, anche la mise della cancelliera tedesca più odiata in Grecia dai tempi di Hitler. Quella stessa giacca color-gabinetto che aveva il 22 giugno del 2012, mentre esultava in maniera orrendamente scomposta per la vittoria per 4-2 della Germania contro la Grecia nel campionato europeo di calcio per nazioni. Anche quella volta aveva perso un’opportunità per rimanere composta e “politically correct”, ma l’aveva persa miseramente.

E anche oggi perde miseramente il confronto con la realtà dei popoli europei. Il resto del discorso è infatti, il solito bla bla bla privo di umanità e di buon senso: cifre opinabili spiattellate qua e la per cercare di prendere in giro un poco tutti. Invece tutti sanno, dai tempi della gaffe in TV del 2006 quando confuse il guadagno lordo con quello netto due volte in un dibattito, che la Merkel non ha alcuna competenza economica e soprattutto si confonde su concetti di base della Macroeconomia. Il suo discorso quindi, vale meno di nulla.

Qualcuno si è spinto a dire che usa sempre le stesse giacche per mostrare austerità. Per questo è “capitato”, come diremmo noi in Sicilia, che fosse con la stessa giacca color-gabinetto odiosa ai greci… E allora perché ha alloggiato all’Hilton di Atene, albergo notoriamente tutt’altro che sobrio? E perché ha imposto quest’ulteriore peso economico alla Grecia: un giorno di paralisi lavorativa, migliaia di agenti mobilitati e pagati dalle ‘casse’ pubbliche greche, cerimoniale, feriti, contusi, etc.? Mistero.

Anche il motivo della visita della Merkel in Grecia continua ad essere un mistero. Che bisogno c’era? Per affermare e ricordare dell’onnipotenza tedesca su tutta l’Europa? Lo sapevamo già.

Il cancelliere tedesco Merkel ha il potere, purtroppo già aduso a suoi più infausti predecessori, di dividere anziché unire, e quindi di infiammare gli animi europei contro il popolo tedesco. Ma per fortuna alcuni leader dell’opposizione tedesca erano in piazza con il popolo greco a manifestare il proprio, profondo, disappunto per una visita che nel migliore dei casi si sarebbe rivelata inutile e molto probabilmente, come è puntualmente successo, pericolosa e dannosa.

Cosa facciamo nel frattempo noi in Italia e in Sicilia? Nulla. Sarebbe il caso, invece, di chiamare una grande manifestazione di solidarietà al popolo greco e al popolo dell’Europa vera: quella della solidarietà e della pace nel solco tracciato dai veri fondatori dell’UE, ossia l’Europa della crescita sociale ed economica all’indomani della seconda guerra mondiale. Una visione della vita che è profondamente diversa dal percorso seguito dagli odierni distruttori della vera Unione Europea. Sarebbe il caso di chiamare una siffatta manifestazione proprio adesso in Sicilia in periodo elettorale.

 


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“grazie per l’amichevole accoglienza”, queste le prime parole del discorso della merkel alla conferenza stampa di ieri ad atene dopo l’incontro con il premier greco antonis samaras. Controllare per credere nei filmati disponibili su internet! mentre nelle strade di atene 50 mila cittadini greci sfidavano le manganellate e i lacrimogeni di 7000 agenti antisommossa, coadiuvati financo da cecchini (!), rispondendo all’appello del leader dell’opposizione alexis tsipras, la merkel ha avuto il coraggio e la faccia tosta, degna del miglior berlusconi, di sciorinare anche un’ironia francamente fuori luogo.

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