Formazione, la protesta di Caltanissetta

Trascorsa la prima notte nella Sala Gialla, locale antistante l’aula consiliare del comune di Caltanissetta. Sono 50 gli operatori della formazione professionale che ininterrottamente presidiano ormai da tre giorni il palazzo di Città.

Ieri l’incontro con i capigruppo consiliari, riuniti in conferenza alla presenza del primo cittadino. Desolante dovere sottolineare la scarsa presenza delle rappresentanze partitiche. Hanno mostrato interesse al dramma sociale di 100 famiglie solamente i rappresentanti di Pd, Pdl, Udc e Gruppo Misto, assenti il partito del presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, che ha espresso anche il presidente della Provincia, il Pid e Fli.

Hanno le idee chiare i lavoratori, che riuniti in comitato spontaneo e senza sigle, hanno presentato una dettagliata relazione contenente le rivendicazioni. Hanno ottenuto l’incontro con l’assessore regionale alla Istruzione e Formazione Professionale, Accursio Gallo, per il prossimo lunedì’. Attraverso l’intervento del sindaco di Caltanissetta, Michele Campisi, i lavoratori hanno avuto l’incontro, in delegazione capeggiata dal primo cittadino, anche con il dirigente generale del dipartimento Lavoro dell’assessorato regionale alla Famiglia, alle Politiche Sociali e del Lavoro, Anna Rosa Corsello.

Diversi i temi oggetto del confronto programmato per lunedì. Intanto, la garanzia dei livelli occupazionali attraverso la rivendicazione dell’applicazione dell’art.2 della legge regionale n.25 del 1^ settembre 1993. Avanzata, a tal riguardo, anche la richiesta di pubblicazione del bando integrativo a valere sull’avviso 20/2011. In alternativa, i lavoratori hanno chiesto di essere ricollocati presso altre amministrazioni così come previsto dalla Delibera di Giunta n.350 del 4 ottobre 2010.

Durante l’incontro i lavoratori si sono appellati alle forze politiche presenti per difendere l’impianto normativo regionale che si fonda sulla legge regionale n.24 del 6 marzo 1976 e successive modifiche ed integrazioni. Un impegno in tal senso e’ stato strappato al sindaco Campisi il quale si farà carico di trasferire le richieste all’attenzione dell’assessore Gallo e della Corsello, nella speranza che non si rivelino semplici promesse elettorali.

Altra questione trattata quella della cassa integrazione ordinaria in deroga (Cigd). I lavoratori hanno chiesto di usufruire, per i mesi di sospensione dal lavoro, dell’estensione dell’ammortizzatore sociale come parziale ristoro dalle mancate retribuzioni.

Inoltre, al disagio per una paradossale condizione di sospensione subita dai lavoratori, dovuta all’esclusione dall’avviso 20/2011 dei quattro enti formativi di Caltanissetta e provinciaan si e’ aggiunta la decisione, di 24 ore fa, della Corsello di “cacciare” dai Centri per l’Impiego della Sicilia i lavoratori impegnati negli Sportelli Multifunzionali degli enti formativi.

Sullo sfondo della decisione il rischio di chiudere l’esperienza degli Avvisi 1 e 2 per trasferire le competenze dagli Sportelli ad altri soggetti ad oggi non meglio definiti. Come si direbbe altrove ” di male in peggio”. Questo stato di cose fa emergere il totale fallimento della politica intorno all’offerta formativa in Sicilia. Una “innovazione epocale”, come definita dal presidente dimissionario della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, che ha prodotto danni a mai finire. Effetti che si protrarranno per diversi anni secondo quanto emerge dall’analisi di diversi esperti di settore.

Una riforma che ha prodotto oltre al danno vistoso in provincia di Caltanissetta, sprechi a mai finire, un impegno finanziario notevolmente ingrossato, ritardi amministrativi non più giustificabili, possibile danno erariale e il concreto rischio di licenziamenti, impensabili fino a qualche mese fa.

Siamo costretti, per l’ennesima volta, a sottolineare il fallimento della riforma targata Lombardo, Albert (dirigente generale al ramo) e Centorrino (assessore regionale Istruzione e Formazione Professioale pro tempore), il famigerato trio delle meraviglie denominato con l’acronimo LAC.

Continueremo a seguire gli sviluppi della vicenda e siamo disponibili ad accogliere eventuali repliche da coloro che fossero interessati.


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