Regione, sceneggiata-prepensionamenti

Si è svolto stamattina l’incontro-sceneggiata tra l’assessore regionale alla Funzione pubblica, Nicola Vernuccio, e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Tema: il ‘presunto’ prepensionamento di mille e 200 dipendenti regionali.

L’assessore Vernuccio (foto sotto) ha dato mandato agli uffici di predisporre un articolo di legge da inserire nel disegno di legge sulla Finanziaria 2013 che il Governo regionale deve depositare all’Ars entro il prossimo 30 settembre.

E già qui arriva la prima stranezza: il Governo regionale, che quest’anno si è presentato in Aula per il bilancio 2012 ad aprile (la legge stabilisce che il bilancio dovrebbe essere approvato entro il 31 dicembre dell’anno precedente, a meno che non ci siano motivi che giustifichino il ricorso all’esercizio provvisorio), presenterà entro il 30 settembre la bozza della Finanziaria…

Siamo alla sceneggiata, per l’appunto, perché la manovra verrà predisposta dal nuovo Governo, che si insedierà dopo il 28 ottobre, e verrà approvata dalla nuova Assemblea regionale siciliana. L’assessore Vernuccio ha solo perso tempo, coinvolgendo in questa ‘babbiata’ i sindacalisti che gli tengono ‘bordone’.  

La norma dovrebbe dare la possibilità di avvalersi della deroga alla legge Fornero su base volontaria, a prescindere dalla dichiarazione di esuberi che, come è noto e come l’assessore oggi ha ribadito, la Regione non ha effettuato.

La legge, insomma, come tutti possono intuire, sarà lasciata in eredità alla nuova Assemblea regionale siciliana. Morale: si tratta solo di una proposta che ha valenza elettorale e nulla più di più.

Se ne deve dedurre, a rigor di logica politica (ed elettorale), che se il Governo Lombardo ricorre a questa ‘babbiata’ deve essere messo veramente male. 

La Funzione pubblica Cgil ha ribadito la sua contrarietà ai provvedimenti che, a livello nazionale, ha assunto il Governo in materia di spending review e, quindi, anche sulla sua trasposizione in Sicilia. La Cgil ha manifestato il netto dissenso rispetto a una gestione politica della vicenda Regione basata esclusivamente su provvedimenti parziali che non modificano il quadro generale. Per questa organizzazione sindacale, serve un complessivo miglioramento della ‘macchina’ amministrativa regionale e, contestualmente, un miglioramento delle condizioni lavorative dei dipendenti. 

Nell’incontro di oggi qualcosa di utile è emerso. Il riferimento è alla possibilità, per i dipendenti della Regione, di andare in pensione secondo le leggi precedenti all’arrivo della ministra del lavoro, Elsa Fornero. Tali requisiti – è stato ribadito nell’incontro di oggi – sono riferibili alle quote 96 e 97, rispettivamente per gli anni di riferimento 2012 e 2013. Non c’è, invece la quota 90 come erroneamente è stato fatto credere a qualche dipendente.

In pratica, quest’anno si potrà andare in pensione a 60 anni con 36 anni di servizio. Mentre il prossimo anno si potrà andare in pensione sempre a 60 anni e con 37 anni dii servizio. I dipendenti regionali non potranno andare in pensione – contrariamente a quanto qualcuno gli ha fatto credere – a 55 anni.

Foto di prima pagina tratta da cobasterni.blogspot.com

 

 


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