Mario Monti e Casini insieme per un nuovo Partito

La politica italiana registra una novità: un possibile accordo politico ed elettorale (in pratica, un nuovo Partito) tra l’attuale capo del Governo italiano, Mario Monti, e il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini. A rivelarlo è il quotidiano on line, Affaritaliani.it che, oggi, proprio sul futuro del Professore, pubblica un servizio -a firma di Daniele Riosa – nel quale si dà spazio a un’ipotesi diametralmente opposta a quella illustrata, sempre oggi, dal Corriere della Sera.

Al quotidiano di via Solferino Monti pronuncia le seguenti parole: “Il mio impegno si ferma in primavera”. Con riferimento, ovviamente, alla primavera del prossimo anno

Affaritaliani.it, invece, ipotizza la nascita di una “Lista per l’Italia”, ovvero un grande partito di centro che dovrebbe essere lanciato da Casini. Accanto al leader dell’Udc ci potrebbe essere Monti. In che ruolo? Candidato alle prossime elezioni, magari sempre per la guida del Governo (per la cronaca, la scorsa settimana è stato lo stesso Casini ad affermare che “dopo Monti c’è Monti”).  

A giudicare da quello che si legge su Affaritaliani.it, Monti si candiderebbe solo se sorretto da un grande schieramento politico d’ispirazione centrista. E questa è la prima anomalia, perché tutto si può dire dell’attuale Presidente del Consiglio, tranne che sia un uomo politico di centro. Intanto è espressione delle banche, delle banche di affari e di altri potentati economici e finanziari. mentre le idee che propugna, i metodi che utilizza e i provvedimenti che adotta lo collocano come un esponente delle destra economica. 

Si tratta di ‘particolari’ che sfuggono a Casini, che in queste settimane non sembra particolarmente lucido. Il leader dell’Udc ha costretto il suo Partito in Sicilia ad allearsi con il Pd in vista delle elezioni regionali del prossimo 28 ottobre. Un’alleanza un po’ strana, se non politicamente ‘innaturale’, voluta da Casini nel nome dell’accordo a Rom con il Pd di Bersani.

Solo che nei giorni scorsi Bersani ha ‘mollato’ l’Udc di Casini e ha dichiarato ‘amore’ incondizionato a Sel di Nicki Vendola e a Italia dei Valori di Di Pietro. Vero è che neanche Bersani, negli ultimi giorni, sembra particolarmente lucido, soprattutto da quando ha saputo che alle elezioni primarie del Pd potrebbe essere sconfitto dal Sindaco di Firenze, Matteo Renzi, noto come il “Rottamatore” del Pd (ovvero quello che vorrebbe mandare a casa D’Alema, Veltroni, la Bindi, lo stesso Bersani e, in generale, un po’ tutta la ‘Gerontocrazia’ del Pd in sella dalla seconda metà degli anni ’80).

Dicevamo di Bersani un po’ impaurito da Renzi. E tornato improvvisamente a riscoprire i ‘valori’ della Sinistra: tant’è vero che, come già accennato, ha mollato Casini per abbracciare Vendola e Di Pietro (che effetti avrà il ‘divorzio’ romano tra Casini e Bersani se lo chiedono in tanti: se lo chiedono soprattutto in Sicilia dove ‘pezzi’ dell’Udc hanno mal digerito l’accordo con il Pd ora franto nella Capitale…).  

Dopo essere stato ‘mollato’ dal Pd di Bersani, Casini – che ormai gira come una trottola tra tutte le sponde politiche – si è dato subito da fare. Da qui l’idea di un partito di centro nel quale potrebbero confluire Futuro e Libertà di Fini, l’Api di Rutelli, Italia futura di Luca Montezemolo e “Fermare il declino”, il nuovo movimento d’ispirazione liberale creato dall’economista, Oscar Giannino.

Stando a quanto scrive sempre Affaritaliani.it, Casini conterebbe molto sugli insoddisfatti del Pdl: a cominciare dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e da tutto il mondo che ruota attorno a Comunione e Liberazione. DElla partita potrebbe essere anche l’ex Ministro, Raffaele Fitto, sempre del Pdl. Per non parlare di altri ex democristiani finiti nell’orbita berlusconiana, da Claudio Scajola a Beppe Pisanu. Il progetto di Casini, alla fine, presuppone il disfacimento del Pdl.

Resta da capire che cosa c’entra Monti con uno schieramento -ancora tutto da verificare sul campo – centrista. Monti, lo ripetiamo, non è un moderato. Anche se il capo del Governo italiano, da qualche tempo a questa parte, dimenticando lo scempio che ha prodotto nel nostro Paese in materia di lavoro con la sua fida Ministra, Elsa Fornero, starebbe provando a indossare i panni di un centrista. Lo ha fatto lo scorso 6 settembre a Fisesole, partecipando alla riunione dei maggiorenti del Partito Popolare europeo. In quell’occasione Monti ha manifestato apprezzamenti per valori e programmi che, però, da Presidente del Consiglio ha del tutto ignorato.

Monti ha anche dichiarato di non aver mai avuto un tessera di partito, ma di essere da sempre vicino al Partito popolare europea (Ppe) e di sentirsi distante dal Partito socialista europeo (in questo caso ha detto di certo la verità).

Il capo del Governo italiano ha rivelato che, ai tempi in cui era commissario europeo, fu interpellato per esprimere un parere informale sull’ingresso di Forza Italia nel Ppe: ingresso a cui diede parere favorevole. La traduzione politica è che Monti potrebbe essere già all’opera con Casini per iniziare a ‘svuotare’ il Pdl. Bruciare sul tempo Berlusconi per impedirgli una nuova discesa in campo? 

Foto di prima pagina con Casini e Monti tratta da laziocom.com

 

 

 

Daniele Riosa


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