L’ultima follia: il Satiro danzante a Londra…

Un roboante comunicato stampa annuncia la presenza del Satiro danzante di Mazara del Vallo e dell’Ariete di bronzo di Siracusa alla mostra dal titolo “Bronze” alla Royal Academy of Arts di Londra, dal prossimo 15 settembre fino al 9 dicembre di quest’anno. Il ‘prestito di questi due prestigiosi ‘pezzi’ del grande nostro patrimonio culturale può sembrare un’intelligente promozione della Sicilia nel mondo. Invece è solo la sconfitta di una regione a Statuto autonomo che, da un lato, non riesce a far decollare il turismo nel proprio territorio e, dall’altro lato, consente ad altri soggetti di guadagnare prestigio e soldi con il nostro patrimonio artistico e culturale. (a sinistra, un’immagine del satiro danzante di Mazara del Vallo, foto tratta da trapanioggi.it)

Spiace scrivere queste cose, ma a questi assessori regionali che pensano di ‘sprovincializzare’ la gestione dei nostri beni culturali ‘prestandoli’ ai Paesi esteri va detto che un simile modo di agire è espressione – paradossalmente – di estremo provincialismo.

Noi crediamo che con il prestito del Satiro danzante di Mazara del Vallo e dell’Ariete di bronzo di Siracusa (foto sotto a destraa, tratta da arte.it) la Sicilia ha veramente toccato il fondo. Alla luce di quest’ennesima sceneggiata londinese, crediamo sia arrivato il momento di fare il punto della situazione non soltanto sul fallimento pressoché totale del turismo in Sicilia (besti vedere, quest’anno, come abbiamo trattato i turisti delle nostre isole, spesso abbandonati a viaggiare su navi che fanno letteralmente pena), ma anche del modo sbagliato e affaristico di utilizzare i nostri beni culturali, con riferimento soprattutto a quelli archeologici.

Com’è noto, da qualche anno – dopo oltre un ventennio – la Venere di Morgantina – è stata riportata in Sicilia. A parte i giorni dell’inaugurazione, peraltro un po’ rocamboleschi, nessuno ha più sentito parlare di questa benedetta Venere. Ed è anche logico. E’ stata piazzata ad Aidone, bel centro dell’Ennese che, però, sconta, da sempre, un piccolo problema: la viabilità. Si parlava di rifare le strade, di migliorarle. Tutto questo è stato fatto?

Ma il punto non è solo la Venere, che rimane spesso sconosciuta dai pochi turisti che arrivano in Sicilia. L’aspetto, come dire?, poco gettonato è che il ritorno in Sicilia della Venere di Morgantina non è stato un regalo. Anzi.

Ricordiamo che, in cambio della restituzione della Venere la Sicilia ha offerto in prestito un quantitativo impressionante di beni archeologici di inestimabile valore. ‘Pezzi’ reperiti da quasi tutti i musei archeologici della Sicilia.

La scusa che è stata trovata per consentire il’viaggio’ negli Stati Uniti d’America – con tanto di prestito per tre-quattro. cinque anni – di ‘pezzi’ dal valore artistico inestimabile è che avevano bisogno – tali ‘pezzi’ – di essere posizionati su strutture antisismiche. Chi ha guadagnato da questo bizzarro cambio? La Sicilia no di certo. Gli americani sì, visto che da quelle parti con la gestione di certi beni culturali si fanno soldi.

Da allora od oggi di questi ‘pezzi’ prestati agli americani non si è saputo più nulla. Forse sarebbe il caso che l’assessorato regionale ai Beni culturali fornisse ai siciliani qualche notizia in più, magari sul rientro di questi reperti di grande valore artistico. O è chiedere troppo? 

Concludendo, resta l’amarezza di notare che altre Regioni italiane che, quanto a dotazione di beni culturali e ambientali, non possono nemmeno essere lontanamente paragonate alla Sicilia, registrano presenze turistiche tre, quattro volte superiori a quelle della nostra Isola. Così, per far conoscere il Satiro danzante e l’Ariete di bronzo agli inglesi li dobbiamo portare a Londra. Per la gioia di chi ci guadagnerà su.

Non dovrebbero essere anche questi i temi della campagna elettorale per l’elezione del nuovo presidente della Regione e per il rinnovo dell’Ars?

 


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