La pax bancaria tra i sindacalisti e il gruppo unicredit è ormai acqua passata. Dopo la denuncia sui dirigenti in quiescenza, riassunti come consulenti, nel mirino finisce una società del gruppo: la "sicilia convention bureau costituita nel 2008 dall'alora ad di piazza cordusio, alessandro profumo (poi dimessosi con una buonauscita di 40 milioni di euro).
Unicredit: due pesi e due misure
La pax bancaria tra i sindacalisti e il gruppo Unicredit è ormai acqua passata. Dopo la denuncia sui dirigenti in quiescenza, riassunti come consulenti, nel mirino finisce una società del gruppo: la “Sicilia Convention Bureau costituita nel 2008 dall’alora ad di Piazza Cordusio, Alessandro Profumo (poi dimessosi con una buonauscita di 40 milioni di euro).
Questa società ha sede a Catania e le sue finalità sono gli eventi turistici congressuali in Italia ed allestero. Circa 4 al mese per complessivi 150 eventi previsti nel triennio 2009/2012.
“Dai bilanci del Gruppo Unicredit viene fuori che la predetta società produce solo ed esclusivamente forti disavanzi. Anno 2010: ricavi per euro 79.000 e perdite per 476.000; anno 2011 ricavi per euro 143.000 e perdite per euro 474.000 ed inoltre si scopre che sono accantonati 600 mila euro. A fronte di future perdite previste per il triennio a venire?”
I responsabili di FABI (Carmelo Raffa), Paola Corallo (Fiba/Cisl), Elia Randazzo (Fisac/Cgil) e Gino Sammarco (Uilca/Uil) si chiedono, alla luce dei continui sacrifici che vengono chiesti ai dipendenti siciliani ” se le perdite sono riconducibili agli emolumenti corrisposti e da corrispondere agli amministratori di detta società, tra le fila dei quali si nota la presenza di pluridecorati dirigenti Unicredit in servizio ed in pensione”.
I sindacalisti si chiedono con quali criteri di selezioni sono stati scelti i dipendenti della società: meritocrazia e fabbisogno aziendale o scambio con la politica regionale?
Chiarezza e trasparenza chiedono i sindacati, “a buon diritto visto che continuamente si tende a ridimensionare gli organici e conseguentemente richiedere un notevole impegno lavorativo ai dipendenti in attività con labbassamento dei livelli retributivi”.
Unicredit privilegia la casta. Vertici in quiescenza riassunti come consulenti