Ipse dixit/ Borghezio: “Sicilia indipendente”. Grazie! Finalmente chiudiamo le raffinerie…

Finalmente l’eurodeputato della Lega Nord Mario Borghezio, ha detto una cosa giusta. Ha detto che “bisogna riconoscere le giuste aspirazioni del popolo siciliano all’indipendenza e, quindi, va riconosciuta subito la Sicilia come nazione autonoma”. Noi lo ringraziamo per questo pensiero.

 I siciliani combattono per questo obiettivo da più di 60 anni. Non tutti. C’è stato, e c’è ancora, chi fa il galoppino dei poteri centralisti e rema contro gli interessi della propria terra. Ma sotto la cenere il fuoco arde e sempre più siciliani si stanno riappropriando della loro storia. Per  cui, le parole di Borghezio suonano come musica.

Intanto per cominciare ad essere autonomi, si potrebbero bloccare le raffinerie che inquinano la Sicilia e servono a produrre carburante e tributi per il Nord.  Potrebbe essere una idea. Che ne dite?

Certo, il leghista ‘pacioccone’  ha pronunciato queste parole  in un contesto che tentava di essere offensivo. Ma, noi non ci  offendiamo. Perdoniamo il simpatico Borghezio. Lui non  sa che, mentre in Sicilia si discuteva di filosofia, i suoi antenati si dondolavano ancora sugli alberi. Come non sa che, la storia ufficiale ha mentito sull’Unità d’Italia e continua a mentire sulle cause del sottosviluppo del Sud.

Questa la sua dichiarazione: “Visto che l’assai probabile commissariamento della Sicilia rischia di far pagare, come da vecchia abitudine dello Stato centralista, ai cittadini padani la fattura delle spese pazze della solita regione meridionale e spendacciona, l’unica soluzione e’ quella di riconoscere le giuste aspirazioni del popolo siciliano all’indipendenza. E quindi va riconosciuta subito la Sicilia come nazione autonoma. Sono sicuro che la solidarieta’ e la fratellanza del mondo arabo potranno contribuire a ripianare al deficit della Sicilia, con la famosa generosita’ del mondo arabo”.

Un po’ di verità -l’aspirazione dei siciliani consapevoli della loro storia ad una Autonomia reale-in mezzo a tante bugie e imprecisioni storico-culturali.  Ma, d’altronde, c’è da capirlo. Sugli alberi si discuteva di banane non di  storia. Siamo abituati.  Dispiace cogliere un nota di razzismo nel  riferimento al mondo arabo.  A Borghezio diciamo che il razzismo non appartiene alla nostra cultura e che è sempre sinonimo di ignoranza.  E che, se la Sicilia avesse seguito la via del Mediterraneo, invece  di  quella italiana, adesso se la passerebbe molto meglio. Ma inutile dilungarsi. Borghezio potrebbe confondersi, disorientarsi,  e noi non abbiamo liane da lanciargli per aiutarlo.

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