Formazione, l’assessore Gallo blocca Albert

Ripristinata la legalità nel settore della formazione professionale con l’istituzione del Comitato di indirizzo e concertazione. E’ quanto sembra emergere da un’attenta lettura del Decreto assessoriale n.31/Gab del 6 luglio 2012 che riporta la firma del neo assessore regionale alla istruzione e formazione professionale, Accursio Gallo (nella foto sotto a sinista, tratta da guidasicilia.it). Provvedimento che richiama, dopo circa 2 anni di totale assenza, la legge regionale 6 marzo 1976, n.24 e successive modifiche ed integrazioni.

Un quadro normativo, che torniamo a sottolineare, non è mai stato abrogato dall’Assemblea regionale siciliana. Oramai sembrano delinearsi i contorni della nuova linea politica del governo regionale sulla formazione professionale. Una brusca inversione di rotta che sembra essere in esatta antitesi con l’operato, sino ad oggi, del dirigente generale al dipartimento Istruzione e Formazione professionale, Ludovico Albert. Ed i risultati, nel concreto, cominciano a vedersi.

Infatti, con il Decreto assessoriale 31/2012 l’assessore Gallo ha istituito, dicevamo, il Comitato di indirizzo e concertazione nella formazione professionale con il compito di controllare – a tutto tondo – le attività poste in essere dall’Amministrazione Attiva. Sembra proprio una sorta di organo di controllo e monitoraggio delle decisioni del dirigente generale del dipartimento Istruzione e Formazione professionale. Un comitato paritetico, composto da soggetti conoscitori della materia, che dovrà monitorare, per esempio il rispetto, della legge regionale 24/76 e successive modifiche ed integrazioni. Quindi, in buona sostanza, siamo di fronte al ripristino del sistema normativo di garanzie per gli enti e per i lavoratori messo duramente alla prova dall’operato di Albert.

Infatti, il Decreto assessoriale 31/2012 al primo comma dell’articolo 1 così recita: “E’ istituito il Comitato di Indirizzo e Concertazione (in seguito anche Comitato), con il compito di concorrere allo sviluppo, alla promozione, implementazione e monitoraggio delle iniziative di Formazione Professionale con l’espressa missione di realizzare il pieno coinvolgimento dei soggetti istituzionali responsabili delle attività di programmazione e le Parti Sociali; ciò al fine di assicurare il necessario coordinamento delle attività programmate ed attuare un intervento di valutazione e di monitoraggio per verificare l’impatto con il mercato del lavoro”.

Ciò che risalta in particolare è che il Dipartimento regionale Istruzione e Formazione professionale viene fatto fuori dalla composizione e dal funzionamento del Comitato che è affidato, secondo quanto previsto dall’art.5, “agli uffici di diretta collaborazione dell’assessore”. Un vero e proprio schiaffo inferto al vertice della burocrazia regionale di via Ausonia, sede dell’assessorato regionale Istruzione e Formazione professionale e del Dipartimento al ramo.

In tanti riconoscono all’assessore Accursio Gallo il merito di avere iniziato la sua attività di amministratore regionale – partendo con il piede giusto – adottando un provvedimento che garantisce l’applicazione della legge regionale 24/76. Un impulso politico chiaro, volto a disciplinare il coordinamento delle attività didattiche degli enti di formazione; l’attività di controllo della gestione tecnica ed amministrativa dei corsi di formazione e l’attività di vigilanza sull’operato degli enti di formazione.

Stessa cosa, pare non possa dirsi per l’operato di Ludovico Albert (foto sopra a destra) al quale già l’assessore Gallo, nei giorni scorsi, aveva contestato la pubblicazione del Decreto Dirigenziale 2604 dello scorso 28 giugno. Decisione che aveva costretto il dirigente generale a ricorrere ai ripari e pubblicare un successivo decreto, il 2684 del 4 luglio, a parziale modifica del precedente, che ne accoglieva le indicazioni politiche.

Foto di prima pagina tratta da informazione.it


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