Giovanni bruno, coordinatore, in sicilia, della cosiddetta 'area marino', ovvero di quella parte del pd che si riconosce nelle posizioni di ignazio marino - una delle poche 'zone sane' di questo partito - alla fine della direzione regionale di ieri è stato categorico a proposito della decisione di presentare una mozione di sfiducia al governo lombardo: "meglio tardi che mai - ha detto -. Il partito ha fatto la sua parte, il gruppo parlamentare sia conseguente. "
“Governo a casa? Meglio tardi che mai”
Giovanni Bruno, coordinatore, in Sicilia, della cosiddetta ‘Area marino’, ovvero di quella parte del Pd che si riconosce nelle posizioni di Ignazio Marino – una delle poche ‘zone sane’ di questo Partito – alla fine della direzione regionale di ieri è stato categorico a proposito della decisione di presentare una mozione di sfiducia al Governo Lombardo: “Meglio tardi che mai – ha detto -. Il Partito ha fatto la sua parte, il gruppo parlamentare sia conseguente.”
Probabilmente Giovanni Bruno ha utilizzato in buona fede la parola “parte”. Lungi da lui – ne siamo certi – l’idea che il Pd siciliano si accinga a recitare una parte.
“Oggi – scrive ancora Bruno in un comunicato – finisce un percorso che non doveva mai essere iniziato.Il Pd sancisce la fine di una disastrosa esperienza di pseudogoverno. Adesso il gruppo parlamentare sia conseguente nel predisporre, depositare e votare la mozione di sfiducia al Presidente Lombardo, sulle cui dimissioni spontanee dubito fortemente”.
Insomma, Bruno – e in verità non è il solo: anche il nostro giornale dubita che il presidente Lombardo si dimetterà il 29 luglio: conoscendo il suo attaccamento alle poltrone, farà di tutto per restare dove si trova: al limite, dovranno ‘schiodarlo’ – pensa, insomma, che Lombardo non si dimetterà spontaneamente a fine luglio.
“Peggio della non presentazione di una mozione di sfiducia – conclude Bruno – ci sarebbe una melina dei deputati con il dilatarsi dei tempi del voto. La mozione è a scrutinio palese e ognuno si assuma la responsabilità del voto in aula e al più presto. Non vorrei che si arrivasse al siculo comportamento del minimo del movimento col massimo dell’annacamento”.