Il premio ‘Alfredo Nesi’ a Riccardo Orioles

Si è tenuta nei giorni scorsi la cerimonia per la consegna del premio “Alfredo Nesi” 2012 istituito dal presidente della Fondazione Nesi di Livorno, Rocco Pompeo, al giornalista di Milazzo, Riccardo Orioles. La manifestazione, avvenuta presso l’aula magna del liceo “Enriques” di Livorno, è stata presenziata da tre giovani siciliani: Roberto Rossi, rappresentante del giornale “ Azione Non violenta” di Verona, Michela Mancini in rappresentanza della testata giornalistica “I Siciliani Giovani” di Roma e, Salvo Ognibene in rappresentanza del giornale “DIECIeVENTICINQUE” di Bologna.

Fondatore insieme con Giuseppe Fava (che era il direttore) del mensile “I siciliani”, scrittore di vari romanzi, Riccardo Orioles ha ricevuto il premio “Alfredo Nesi” per il suo trentennale impegno nel sociale, nella denuncia e lotta alla mafia e per la spiccata capacità di formazione delle coscienze dei lettori e giornalisti attraverso la sua totale e completa dedizione al mestiere di giornalista.

“Occorre parlare della mafia come di un fenomeno culturale presente al Sud come nel Nord Italia – ha spiegato Salvo Ognibene -. La mafia è un fenomeno che si può sconfiggere. La mafia si combatte diffondendo ovunque la cultura della legalità che non abbisogna di gesti eroici, ne di martiri; occorre solo che ognuno faccia il proprio dovere, iniziando ad essere giusti fin dai gesti quotidiani, applicando un senso critico a tutto ciò che si fa, anche così si combatte il fenomeno mafioso.”

La denuncia del fenomeno mafioso condotta da Riccardo Orioles è stata inoltre sottolineata dal giornalista Roberto Rossi, parlando della straordinaria capacità di Orioles di dar vita ad una scuola di pensiero giornalistico capace di incidere, in modo profondo, nella scrittura dei suoi colleghi. Capacità peraltro rafforzata dall’antica amicizia con il giornalista Giuseppe Fava, morto per mano della mafia.

L’importanza della denuncia è stata una tematica, infine, affrontata dalla giornalista siciliana Michela Mancini che ha parlato di questa generazione come “generazione post Falcone”.

“Oggi non serve soltanto fare del buon giornalismo – ha detto Michela Mancini -. Non serve fare nomi e cognomi delle famiglie mafiose. Occorre che lo Stato sia veramente presente e vicino ai giornalisti e a tutte quelle associazioni che si impegnano nella lotta al fenomeno mafioso e nella realizzazione del giornalismo vero”.

La cerimonia si è conclusa nel pomeriggio presso la sala Circoscrizione I con la consegna del premio al giornalista Riccardo Orioles.

Foto tratta da malgradotuttoblog.blogspot.com

 

 


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