Dimissioni di Lombardo? Marameo!

La nomina di due nuovi assessori da parte del presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, suscita non poche reazioni – anche ironiche – da parte degli esponenti politici. A far discutere non è la scelta dei due nuovi assessori (Alessandro Aricò, di Futuro e libertà, che sostituisce il dimissionario Sebastiano Di Betta al Territorio e Ambiente, e Beppe Spampinato, già vicino ad Enzo Bianco, oggi esponente dell’Api, che va a ricoprire la carica di assessore alla Famiglia, posto lasciato vacante da Andrea Piraino alcuni mesi fa e gestito ad interim dallo stesso presidente Lombardo), ma il fatto che tali nomina arrivano da un presidente che, in modo piuttosto inusuale, ha annunciato, con due mesi di anticipo, le sue dimissioni, previste – sulla carta – per la fine di luglio…

Ironico il commento del capogruppo del Pdl all’Ars, Innocenzo Leontini, che si diverte un po’ con il suo collega capogruppo del Pd, Antonello Cracolici. Il destro, se così si può dire, gli è offerto dal fatto che Cracolici, dopo aver appoggiato Lombardo, di fatto, da quando l’attuale Governo regionale si è insediato, forse comincia a scoprire le virtù dell’opposizione.

“Cracolici – dice Leontini – si è offeso. E come possiamo dargli torto? L’esponente Pd all’Ars, in pratica, chiede da tempo un reimpasto di giunta con l’alternanza dai cosiddetti tecnici ai politici. Se pur alcuni assessori e una pletora di loro collaboratori anche nei gabinetti siano riconducibili al suo partito, ora il Pd, con la nomina nell’esecutivo di un Fli e di un Api (evidentemente un prezzo da pagare…), è come se retrocedesse da principale stampella di Lombardo a una specie di terza o quarta posizione di merito”.

“Come possiamo dargli torto – aggiunge Leontini – quando convoca il proprio gruppo all’Ars per decidere sul da farsi? Però, molto rispettosamente un consiglio, forse, possiamo darglielo. La scelta prossima del Pd sarà tra due possibilità: o togliere il sostegno al Governo o invocare a gran voce deleghe da assessori per propri deputati. Ebbene, per la dignità della politica, il consiglio al collega è… scegliete la prima alternativa. Del resto – conclude il capogruppo del Pdl – oggi è semplicemente caduta un’altra tessera da quel mosaico raffazzonato che è il governo Lombardo, ormai al capolinea. Fermate il tram. Non vi sono più rotaie e deraglierà!”.

In realtà, il “consiglio” di Leontini a Cracolici è a ‘coda di topo’: con quale faccia, infatti, Cracolici e il gruppo parlamentare del Pd all’Ars dovrebbero presentare una mozione di sfiducia a Lombardo, dopo che lo hanno appoggiato per quattro anni? Se ciò si dovesse verificare il Pd siciliano farebbe ridere il mondo politico intero…

Il coordinatore dell’Udc siciliana, Giampiero D’Alia, va più sul concreto: “Non siamo stupiti – dice – dalla decisione del governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, di nominare due nuovi assessori. Non è la prima, né sarà l’ultima volta che il presidente della Regione occupa il potere senza freni e senza regole”. Per D’Alia, lucido come sempre nell’analisi dei fatti politici siciliani, “la nomina di due politici imposti da Roma alimenta il legittimo sospetto che non ci saranno dimissioni a breve”. In pratica, per il coordinatore dell’Udc dell’Isola, Lombardo, a fine luglio, potrebbe non dimettersi.

“Altra novità -osserva ancora D’Alia – è che è finito il Movimento per l’autonomia in favore di alcuni partiti romani e che nasce l’ennesimo esecutivo (il quinto) che, stando alle dichiarazioni dell’onorevole Antonello Cracolici, non ha maggioranza politica”.

Quindi l’invito al capogruppo del Pd all’Ars: “Il Pd, che con l’assemblea di ieri ha fatto chiarezza al suo interno, – continua D’Alia – presenti insieme ai noi una mozione di sfiducia al governo per aprire una fase nuova e diversa nella politica siciliana, prima che sia troppo tardi”.

Per l’Udc parla anche Marco Forzese, vice capogruppo del partito all’Ars. “Esprimo le mie più sincere congratulazioni ai colleghi nominati assessori per la serietà e l’impegno profusi nel loro iter politico – dice Forzese – ma, nel contempo, mi chiedo il senso di tale decisione da parte del presidente Lombardo alla vigilia delle sue annunciate dimissioni”.

“Come si sa – prosegue Forzese – un nuovo percorso assessoriale richiede tempo per una proficua progettualità in grado di offrire alla comunità opportunità e azioni adeguate alle esigenze e alle problematiche sociali del territorio. Inoltre, il successivo passaggio da un Governo tecnico ad uno politico in contrasto con le precedenti scelte segna ancora una volta la precarietà, la debolezza e l’incoerenza dello stesso e, di conseguenza, il suo fallimento”.

Il senatore di Italia dei valori, Fabio Giambrone, coordinatore del suo partito in Sicilia, non va tanto per il sottile: “Un giorno – dice – Raffaele Lombardo annuncia le proprie dimissioni ed il giorno dopo nomina nuovi assessori di un governo sgangherato senza credibilità, nè morale nè politica, assolutamente inefficiente e dannoso per la collettività”.

“Nello stesso tempo – aggiunge Giambrone – il Pd un giorno dichiara, per bocca del suo segretario regionale, Giuseppe Lupo, che è giunto il momento di ritirare ogni sostegno al governo regionale e il giorno dopo, per bocca dello sconfitto alle elezioni palermitane Antonello Cracolici preannuncia altre riunioni del gruppo parlamentare all’Ars, per definire il da farsi di fronte all’ennesimo atto di arroganza del Governatore Lombardo. Ci chiediamo – continua il coordinatore di Italia dei valori in Sicilia – quando cesserà questo massacro delle istituzioni regionali e dei bisogni sempre più drammatici dei siciliani con le dimissioni immediate di Lombardo”.

Se le dimissioni di Lombardo non dovessero arrivare, Giambrone chiede al Pd la presentazione della mozione di sfiducia nei confronti del Presidente della Regione, ai sensi dell’art. 10 dello Statuto della Regione siciliana. “Sarebbe finalmente il vero atto concreto da parte del Pd – conclude Giambrone – per dimostrare ai siciliani la volontà di chiudere definitivamente una brutta pagina della propria storia in Sicilia”.

 

 

 


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La nomina di due nuovi assessori da parte del presidente della regione siciliana, raffaele lombardo, suscita non poche reazioni - anche ironiche - da parte degli esponenti politici. A far discutere non è la scelta dei due nuovi assessori (alessandro aricò, di futuro e libertà, che sostituisce il dimissionario sebastiano di betta al territorio e ambiente, e beppe spampinato, già vicino ad enzo bianco, oggi esponente dell'api, che va a ricoprire la carica di assessore alla famiglia, posto lasciato vacante da andrea piraino alcuni mesi fa e gestito ad interim dallo stesso presidente lombardo), ma il fatto che tali nomina arrivano da un presidente che, in modo piuttosto inusuale, ha annunciato, con due mesi di anticipo, le sue dimissioni, previste - sulla carta - per la fine di luglio. . .

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La nomina di due nuovi assessori da parte del presidente della regione siciliana, raffaele lombardo, suscita non poche reazioni - anche ironiche - da parte degli esponenti politici. A far discutere non è la scelta dei due nuovi assessori (alessandro aricò, di futuro e libertà, che sostituisce il dimissionario sebastiano di betta al territorio e ambiente, e beppe spampinato, già vicino ad enzo bianco, oggi esponente dell'api, che va a ricoprire la carica di assessore alla famiglia, posto lasciato vacante da andrea piraino alcuni mesi fa e gestito ad interim dallo stesso presidente lombardo), ma il fatto che tali nomina arrivano da un presidente che, in modo piuttosto inusuale, ha annunciato, con due mesi di anticipo, le sue dimissioni, previste - sulla carta - per la fine di luglio. . .

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