Palermo, affonda Sel di Vendola

Com’era noto già ai nostri nonni e, forse, ai nostri bisnonni, non sempre le ciambelle riescono col buco. Ne sanno qualche cosa gli ‘inciucioni’ del Pd di Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia e i vertici nazionali di Sel, il partito fondato da Nicki Vendola.

I fatti sono noti. Dopo le primarie del centrosinistra con i brogli (già accertati dalla magistratura) del 4 marzo, sembrava che Rifondazione comunista, ìl cartello delle sinistre (Verdi compresi) e Sel avrebbero dato vita a una lista unica. Uno schieramento che ‘rischiava’ di prendere più voti del Pd, un partito che in Sicilia – e soprattutto a Palermo – è ormai completamente ‘sputtanato’ alla luce delle ‘avventure’ consociative e… (ci fermiamo qui per carità di patria…) ‘vissute’ con il governo regionale retto da Raffaele Lombardo.

Ma ecco che, dopo che gli stessi dirigenti di Sel si erano pronunciati contro il risultato delle primarie del 4 marzo, ‘vinte’ (o quasi) da Fabrizio Ferrandelli, Vendola ha imposto al partito di staccarsi dalla sinistra e di allearsi, di fatto, con il Pd di Cracolici e Lumia. Una scelta duramente contestata dalla base del partito.  Un ‘suicidio’ politico ed elettorale, perché la storia dei militanti e dei simpatizzanti di Sel non ha nulla a che vedere con gli intrighi e le clientele di Lombardo, Cracolici & Lumia. Ma tant’è.

Adesso, a distaccarsi dalla linea politica ‘suicida’ imposta da Vendola non è soltanto la base, ma anche alcuni importanti dirigenti. Si tratta di Ermanno Giacalone (ricercatore universitario già consigliere comunale), Marco Manno (docente universitario e avvocato impegnato nell’antiracket), Dario Sulis (musicista), Fatima Del Castillo (insegnante) e Simone Tulumello (architetto).

“Non abbiamo condiviso il percorso politico di Sinistra ecologia e libertà (Sel) – scrivono i cinque – che ha portato alla candidatura a sindaco di Fabrizio Ferrandelli, e abbiamo deciso di sostenere Leoluca Orlando candidandoci da indipendenti nella lista La Sinistra e gli Ecologisti per Palermo (Federazione della Sinistra e Verdi). La nostra è una scelta esclusivamente politica che ci induce a prendere le distanze dal partito in cui abbiamo creduto o militato fino a qualche settimana fa”.

Per Sel, Cracolici e Lumia, ormai ‘alleati’, è una bella botta in testa. “Riteniamo imbarazzante – scrivono puntuti e impietosi Giacalone, Manno, Sulis, Fatima Del Castillo e Tulummello – per una soggettività di sinistra, condurre la campagna elettorale insieme agli assessori di Raffaele Lombardo e a Carlo Vizzini. La nostra scelta è dovuta ad un elemento di chiarezza: Orlando è l’unico candidato sindaco che non è sostenuto da personaggi che hanno governato la città insieme a Diego Cammarata”.

“Infine – concludono i cinque che hanno abbandonato le ‘sponde’ ‘inciucione’ e trasformiste di Sel – riteniamo coraggiosa la scelta della Federazione della Sinistra e dei Verdi di costruire una lista aperta alla sinistra diffusa a sostegno di Orlando, cercando di rappresentare un pezzo importante della storia politica di questa città, senza nascondersi dentro indistinte liste civiche”.

 


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