TRIBU' DI ZAMMU/ Il recente "caso Zoro" è solo la punta di un iceberg. Alessandro Scuderi ci ha inviato le sue riflessioni. Che noi riportiamo in home...
Sono solo cori da stadio?
Domenica scorsa, allo stadio “S. Filippo” di Messina, si è avuta l’ennesima dimostrazione di razzismo.Durante la partita Messina-Inter il giocatore ivoriano Marc Zoro è stato ripetutamente insultato dai “tifosi” interisti per il colore della sua pelle. Tutto il clamore mediatico è scaturito dalla “anomala” e giustificata reazione del giocatore africano il quale,stanco dei ripetuti insulti,era intenzionato a lasciare il campo.
In merito a questo episodio vorrei fare due riflessioni.
Innanzitutto vorrei far notare che questi vomitevoli episodi avvengono ogni domenica (o sabato o mercoledi) in tutti (o quasi) gli stadi italiani. Anche a Catania (molte volte) mi è capitato di vedere decine e decine di persone fare il verso della scimmia nei confronti del giocatore (ovviamente avversario) dalla pelle scura.Vorrei fare due esempi su come, a livello mediatico-giornalistico, è stato trattato il “caso Zoro”. Su “la Padania” di oggi il titolo di prima pagina era:”Sono solo cori da stadio”; questo articolo cercava di avallare la tesi (secondo me assurda) di un “razzismo da stadio” in base al quale si dà della scimmia al giocatore di colore come si dà del cornuto all’arbitro… Ma non solo! Si ribadisce anche il fatto che non dovremmo prendere sul serio questi cori. Forse il giornalista “padano” non sa (ma ovviamente lo sa e gli sta anche bene così) che un paio di anni fa a Treviso la maggior parte dei tifosi abbandonarono lo stadio perchè era appena entrato (tra le fila del Treviso!) un giocatore di colore. Come non “prendere sul serio ” poi i tifosi del Verona, che anni fa esposero in curva un manichino nero impiccato a rappresentare il giocatore olandese dalla pelle scura Michael Ferrier (il quale dopo tutto questo è finito al Catania ricevendo, per fortuna, solidarietà e attestati di stima dalla maggior parte dei tifosi catanesi).
Sempre in merito al recente caso di Messina, si potrebbe citare una trasmissione di Italia Uno “Secondo Voi”, curata da un editorialista de”Il Giornale” chiamato Paolo del Debbio (a proposito è divertentissima la sua imitazione fatta da Gene Gnocchi in Quelli che il calcio…). In questa trasmissione si poneva l’accento sul fatto che questo non è razzismo ma solo ignoranza… Potrei citare tantissimi altri articoli o interventi di questo tenore. Ma non lo farò perchè credo che questi due esempi siano abbastanza espliciti.
La seconda riflessione riguarda il razzismo a Catania e, di conseguenza, allo stadio di Catania. Innanzitutto preciso che sono sempre la minoranza coloro che si divertono ad insultare i giocatori di colore. Quello che mi preoccupa però è che lo stadio, essendo un luogo di aggregazione, è quindi un luogo di circolazione di idee (giuste o sbagliate che siano, ma comunque idee). A Catania oltre agli “ululati razzisti”, questi sedicenti tifosi utilizzano per insultare ad esempio i tifosi avversari, appellativi come “ebreo, zingaro, rom…” che non dovrebbero affatto rappresentare degli insulti. Meno male che prima che cominci la partita la speaker avverte i tifosi che…
Saluti Antirazzisti.
Alessandro Scuderi.