Paternò, resa dei conti nella maggioranza Presidente e due consiglieri fuori dal Pd

Siamo ormai alla resa dei conti. Il presidente del consiglio Laura Bottino, l’ex capogruppo Pd Giancarlo Ciatto e il consigliere Nino Valore, ostili alla giunta di Mauro Mangano dopo il varo dell’operazione aumento Irpef, hanno detto addio al sindaco e alla sua maggioranza per dichiarasi indipendenti dal gruppo consiliare del Partito Democratico. «Due anni e mezzo sono più che sufficienti per dare un giudizio netto sull’operato dell’attuale giunta – affermano in una nota i tre dissidenti del Pd -l’amministrazione Mangano ha fallito. Ha tradito, a nostro modo di vedere, il progetto originario che l’aveva portata a vincere le elezioni nel 2012. Troppe domande attendono risposta: ?burocrazia, sviluppo economico, Prg, decoro urbano, pulizia dei cimiteri, ?pulizia dei parchi, viabilità, politiche scolastiche e sociali, zona artigianale, zona industriale, politiche di bilancio».

I tre ex democratici annunciano la decisione di costituire un gruppo indipendente in consiglio comunale, uscendo dal Pd. «Un gruppo  che intende dialogare con le forze politiche, sociali, intellettuali, professionali di questa città per costruire un’alternativa seria e credibile all’attuale amministrazione». Invocano «una stagione di salute pubblica, in cui le forze progressiste e le forze moderate trovino una unità di intenti». L’appello trasversale è a «tutti gli uomini di buona volontà».

Non si è fatta attendere la replica del segretario comunale del Pd Filippo Sambataro: «È ovvio che tale posizione comporta  la loro estromissione dal Partito democratico». Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario provinciale Enzo Napoli: «Sono deluso per questa decisione dopo che nelle settimane scorse si era iniziato un discorso che avrebbe dovuto portare ad una unita di intenti per il rilancio dell’attività amministrativa».

Ad accelerare l’addio dei tre esponenti dal gruppo consiliare Pd, in primis, il parere negativo, espresso da Maria Letizia Messina, la responsabile ufficio ragioneria, sulla proposta di iniziativa consiliare avanzata dal presidente del consiglio comunale Laura Bottino, la quale sta lavorando per annullare la delibera che prevede aumento addizionale Irpef. Per la Bottino non sussistevano le motivazioni per procedere all’aumento Irpef visto che lo Stato aveva garantito, in un immediato futuro, un trasferimento di fondi di circa 690 mila euro. Fondi non inseriti nella bozza di bilancio antecedente all’approvazione dell’Irpef e poi riapparsi nella delibera approvata dalla giunta.

«Le spiegazioni fornite dalla Messina non sono chiare e provocano ulteriori confusione. Inoltre sindaco e uffici si smentiscono reciprocamente: Mangano che dice che si tratta di somme insicure e da non inserire in bilancio; la Messina invece asserisce che tali somme sono nel bilancio al capitolo primo. A questo punto chiedo il parere al presidente dei revisori dei conti». Intanto nella seduta del consiglio comunale di lunedì sera, i consiglieri della maggioranza fedeli a Mangano, hanno sparato a zero contro la Bottino criticando aspramente la decisione di chiedere l’annullamento della delibera sull’aumento dell’Irpef.


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Laura Bottino, l’ex capogruppo Pd Giancarlo Ciatto e Nino Valore, ostili alla giunta di Mauro Mangano dopo il varo dell’operazione aumento Irpef, hanno detto addio al sindaco per dichiarasi indipendenti dal gruppo consiliare democratico. «Questa amministrazione ha fallito e ha tradito il progetto originario», spiegano i dissidenti. Una spaccatura che suscita le reazioni dei vertici provinciali del partito

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