Il critico d'arte ed ex sindaco di Salemi avrebbe dovuto solo tenere una conferenza e, dopo, tagliare il nastro di una collettiva di artisti contemporanei. Ma la porta chiusa del museo archeologico, domenica pomeriggio, lo ha fatto infuriare. Una telefonata a Crocetta e un po' di clamore gli hanno procurato le chiavi. Tra chi grida allo scandalo e chi si difende
Lipari, inaugurazione di mostra con polemica Sgarbi: «Il museo è chiuso? Via la direttrice»
Doveva essere una serata tranquilla. Si doveva soltanto inaugurare la mostra Eolie 1950/2015. Mare Motus, all’interno delle celle dell’ex carcere del castello di Lipari. Ma se a tenere la conferenza pre-taglio del nastro è Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte ed ex sindaco della città di Salemi, c’è da aspettarsi che le cose non vadano in modo lineare. Se per esempio Sgarbi trova la porta del museo archeologico Bernabò Brea chiusa, di domenica pomeriggio, telefona a Rosario Crocetta, smuove mari e monti, e trova chi gli porti una chiave. Mentre qualcuno grida allo scandalo e qualcun altro alla prevaricazione. E mentre la direttrice dell’ente, Maria Amalia Mastelloni, non si fa vedere né sentire. «Un museo non può essere chiuso una domenica pomeriggio, tanto più la sera che si inaugura la mostra che collega le opere che ci sono dentro all’arte contemporanea afferma Sgarbi Se la direttrice deve essere rimossa, che sia rimossa. Nessuno ne piangerà».
«È inutile che lui urli e faccia in quel modo, se il museo è chiuso è perché non c’erano i soldi per pagare del personale che lo tenesse aperto», afferma Antonino Casilli, consigliere comunale di Lipari. «Qui facciamo ogni giorno un sacco di cose per tutelare i nostri beni culturali e per farli conoscere ai turisti – continua- Ma non è che un giorno arriva Sgarbi e allora i problemi economici svaniscono. L’organizzazione di questa mostra ha avuto i soldi, peraltro europei, per pagare le trenta, quaranta hostess qui presenti. Non potevano mettere una cifra anche per pagare gli straordinari dei dipendenti del museo Bernabò Brea?».
Dal canto suo, l’organizzatore della rassegna al centro dello scandalo, non nasconde un certo imbarazzo. È Lorenzo Zichichi, figlio del fisico Antonino: «Noi qui dentro siamo ospiti della dottoressa Mastelloni e non possiamo che ringraziarla per la disponibilità e la professionalità con la quale ha collaborato al nostro progetto abbassa i toni Zichichi Possiamo però dire che l’abbiamo invitata più volte, informalmente, sia a venire sia a tenere aperto il museo almeno il pomeriggio dell’inaugurazione. Lei, però, non ci è riuscita, e probabilmente il problema del personale si è rivelato insormontabile».
«Il direttore di un museo è il suo custode più alto, il suo compito è quello di tenere aperti i luoghi, di renderli fruibili alla gente», rincara la dose Sgarbi. «Se vengono 700mila visitatori ogni anno a Lipari e solo il tre per cento viene a visitare il museo c’è un perché, no? E il perché è che il museo è caro ed è chiuso di domenica pomeriggio». Colpa dei sindacati che non avrebbero accettato di allungare il proprio orario, racconta qualcuno. «Ma nessuna persona, nessun sindacato può permettersi di impedire a tutti di godere dell’arte grida l’ex primo cittadino del Comune siciliano poi sciolto per mafia I musei, nella mia visione, devono essere gratuiti come le biblioteche. E aggiungo: se le farmacie hanno il turno di notte, perché i luoghi dell’arte no? Sono l’origine della sanità mentale. Perché in uno Stato laico trovo le chiese aperte in qualunque momento e i musei invece sono sempre chiusi?». La conclusione, poi, è in pieno stile Sgarbi: «Se il mondo è pieno di capre è per questo».