Nel primo pomeriggio, durante un vertice operativo a Palazzo degli elefanti, il sindaco Enzo Bianco e l'assessore regionale alle Infrastrutture Nico Torrisi hanno discusso degli ampliamenti in vista per l'aeroporto etneo. Che dipendono, in buona parte, dalla possibilità di interrare i binari della stazione ferroviaria di Bicocca. I finanziamenti dovrebbero arrivare in parte dal Piano operativo nazionale. Per il resto: «Ciascuno faccia la sua parte»
Fontanarossa, si discute della nuova pista «Dovranno poter atterrare aerei più grandi»
Si sono incontrati per parlare dell’aeroporto di Catania. Per capire se e come la linea ferroviaria, che attualmente impedisce l’allungamento della pista di Fontanarossa, potrà essere interrata. E quando potranno iniziare i lavori. Il sindaco Enzo Bianco, assieme all’assessore municipale alle Grandi opere Luigi Bosco, ha incontrato questo pomeriggio l’assessore regionale alle Infrastrutture Nico Torrisi, i vertici della Sac, società aeroporto di Catania, e i rappresentanti di Enac, Rfi, Ferrovie e Circumetnea. Tutti gli attori coinvolti in un progetto in corso di finanziamento che prevede la creazione di una stazione intermodale e la rivisitazione del polo ferroviario di Bicocca.
«È una riunione importante non solo per Catania, ma per tutto il distretto della Sicilia Sud-orientale», afferma il primo cittadino etneo. Dichiarazioni rilasciate ai microfoni degli operatori televisivi, mentre i giornalisti sono stati lasciati ad attendere fuori dalla sala della riunione. L’ampliamento della pista d’atterraggio permetterebbe l’arrivo in città di aerei più grandi, che operino su tratte più lunghe di quelle internazionali. «Oggi quegli aeromobili non potrebbero usare la nostra pista e possiamo sfruttare le risorse dell’Unione europea per dare un’occasione di sviluppo in più a questa terra», sostiene Bianco. «Il nodo dei collegamenti tra l’aerostazione e la città è importantissimo, ma è anche complicato, proprio per la necessità di coinvolgere parecchie realtà». Tra le quali la Regione Sicilia: «Contiamo di fare tutto rapidamente, ma dobbiamo verificare la fattibilità dei progetti interviene Nico Torrisi Certo, non potremo finire il nuovo scalo in una settimana, ma non ci metteremo nemmeno trent’anni». I fondi, del resto, ci sono: «In parte verranno dal piano operativo nazionale, e poi è necessario che ciascuno faccia la sua parte. La Regione farà la sua».
L’aerostazione etnea intitolata a Vincenzo Bellini è stato inserita, dal ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, nel quadro degli undici aeroporti strategici nazionali. Ma secondo Francesco Russo, docente di Trasporti all’università Mediterranea di Reggio Calabria, la vera battaglia da portare avanti è quella di rientrare nel network Core ideato dall’Europa, che indica le strutture più importanti del vecchio continente. Da questa rete Catania è stata esclusa a novembre 2013, perdendo così i finanziamenti comunitari per i prossimi dieci anni. La scadenza alla quale Fontanarossa dovrà presentarsi preparato è quindi quella del 2023. Ma sembra lontana. E ancora non se ne parla.