Un uomo gambizzato a Mascali, secondo la sua versione, e un pregiudicato che ha rischiato di essere raggiunto da quattro colpi di pistola a Riposto. Sono i due episodi registrati negli scorsi giorni nel Catanese e che, secondo gli inquirenti, potrebbero essere dei segnali di fibrillazioni all'interno della criminalità organizzata locale
Mafia, due sparatorie nei Comuni jonici I Carabinieri cercano eventuali collegamenti
Una ferita d’arma da fuoco alla gamba che apre scenari più complessi sulle fibrillazioni all’interno della criminalità organizzata del Catanese. È il risultato di un’indagine dei carabinieri della compagnia di Giarre che ha portato all’arresto di tre persone: Leonardo Antonino Parisi, classe 1970, presunto appartenente al clan Laudani; T. G., classe 1983; Remo Arcarisi, classe 1989.
Tutto comincia quando Sebastiano Flori si presenta nell’ospedale della cittadina jonica per una ferita da arma da fuoco a una gamba. L’uomo racconta di essere stato ragiunto dal colpo di pistola davanti a un bar di Mascali. Ma, sul posto, i militari dell’Arma non trovano né sangue né bossoli.
Un episodio misterioso a cui segue un’altra sparatoria, ieri sera a Riposto: quando due auto – una BMW serie 5 e una Daewoo Matiz – si fermano in via Etna, davanti alla casa di un pregiudicato e sparano quattro colpi di pistola calibro 7,65 contro l’uomo che era sceso a buttare la spazzatura. Senza però riuscire a centrarlo. Le macchine dei Carabinieri, che stavano già seguendo i due mezzi, partono all’inseguimento. Quando bloccano le due auto, dopo una colluttazione, arrestano i tre uomini per tentato di omicidio, detenzione di armi e resistenza a pubblico ufficiale. I passeggeri dell’altra macchina riescono invece a scappare.
Incrociando i due eventi, i Carabinieri di Giarre e la Procura di Catania stanno indagando per capire se ci siano collegamenti. Forse un avvertimento interno allo stesso clan, oppure un attacco e la successiva risposta tra gruppi rivali.