Due cittadini di nazionalità albanese sono stati fermati dagli uomini della squadra mobile di Catania agli imbarcaderi di Messina. I due trasportavano 16 chili di droga in panetti da un chilo che avrebbero fruttato 80mila euro sul mercato catanese. La marijuana era nascosta dentro il serbatoio Gpl di un'Alfa Romeo che viaggiava con alimentazione a benzina, dettaglio che ha fatto insospettire un poliziotto. Guarda il video
Nascondevano la droga nel serbatoio Gpl Trovati 16 chili di marijuana per 80mila euro
Trasportavano la marijuana nel serbatoio Gpl dell’Alfa Romeo, 16 chili divisi in panetti da un chilo che sarebbero dovuti arrivare sul mercato catanese. Gli uomini della squadra mobile di Catania hanno arrestato due uomini di nazionalità albanese, Darvin Kaleshi, 39 anni, e un 49enne che viaggiava insieme a lui e di cui sono state fornite solo le iniziali, H.V.
Darvin KaleshiLa polizia, a seguito di attività info-investigativa, sapeva che sarebbe giunto un carico di droga a bordo di un Alfa Romeo e che sarebbe stato portato da cittadini di nazionalità albanese. Per questo gli agenti hanno organizzato un mirato servizio di osservazione agli imbarcaderi della società traghetti Caronte a Messina. Qui hanno fermato, a bordo di un’Alfa Romeo 166, i due uomini che non sono riusciti a fornire spiegazioni valide del loro viaggio in Sicilia. Kaleshi, inoltre, risultava condannato per omicidio colposo. Tuttavia, dal primo controllo sul posto, sull’auto non venivano trovate sostanze stupefacenti.
Le verifiche sono poi continuate nella sede della Mobile dove uno dei poliziotti si accorgeva che, nonostante la macchina – proveniente da Lecce – avesse un impianto Gpl, viaggiava con lalimentazione a benzina, circostanza assolutamente anomala visto il costo evidentemente maggiore del carburante. I sedici panetti di droga, per un totale di 16 chili, erano infatti nascosti nel serbatoio Gpl. Un quantitativo dal valore di 16mila euro che, venduto sul mercato di Catania, avrebbe fruttato circa 80mila euro. I due sono quindi stati trasferiti nel carcere di piazza Lanza a disposizione dell’autorità giudiziaria.