L'Imposta unica comunale - che ingloba insieme la tassa sugli immobili per la seconda casa, i servizi comunali i rifiuti - è stata approvata ieri sera. Ma con il numero minimo di consiglieri necessario: i 24 che hanno votato il regolamento per la nuova imposta, si sono rapidamente ridotti a 18 al momento del voto sulle tariffe. Tanto che l'esponente dell'opposizione Manlio Messina avverte: «Dovete fare chiarezza nella maggioranza: siamo qui per senso di responsabilità, ma potremmo uscire dall'aula e far mancare il numero legale»
Consiglio comunale, approvata la Iuc Messina: «Siamo la stampella del sindaco»
Il Consiglio comunale di Catania ha approvato la nuova Iuc, l’Imposta unica comunale che mette insieme la tariffa sui rifiuti Tari, la tassa sui servizi Tasi e l’imposta sugli immobili Imu per le seconde case. Dopo la seduta andata a vuoto di lunedì sera per mancanza di numero legale, i consiglieri si sono presentati in aula con ben tre quarti d’ora di ritardo, intorno alle 19.45, questa volta portando a termine il risultato. Presenti il numero minimo di votanti previsti dal regolamento: 24 consiglieri, su un quorum di 23, hanno approvato all’unanimità il regolamento della nuova imposta. Numero di presenti sceso immediatamente a 18 in pochi minuti quando, sempre con voto favorevole unanime, sono state approvate le tariffe.
L’atteggiamento «irresponsabile nei confronti del sindaco e della città» dei colleghi assenti, soprattutto della maggioranza, è stato stigmatizzato dal consigliere di Area centrodestra Manlio Messina, che ha votato favorevolmente l’atto in quanto «imposto dal piano di riequilibrio finanziario del Comune imposto dalla Corte dei Conti». Messina, però, lancia un avvertimento: «Non saremo la stampella del sindaco e dell’amministrazione comunale anche in atti più politici. Dovete fare chiarezza nella vostra maggioranza, perché noi potremmo uscire dall’aula in ogni momento».
L’unico intervento della maggioranza è di Agatino Lanzafame, consigliere del gruppo Con Bianco per Catania. Per lui la delibera «rappresenta un grande esempio di sinergia tra amministrazione e consiglio». Lanzafame cita «il prezioso lavoro di maggioranza e opposizione», e riassume le principali novità introdotte con emendamento: «Riduzione del 50 per cento della tassa sui rifiuti per chi disinstalla le slot machine, voluta dalla società civile. L’innalzamento della soglia reddituale per le esenzioni fino a 6400 euro. L’abbattimento dell’85 per cento della tassa dei rifiuti per i dehors per sostenere le piccole attività commerciali e i ristoratori. La possibilità di rateizzare per 24 mesi i tributi arretrati al solo tasso legale, con la riduzione di tre punti degli interessi previsti per aiutare chi non ce la fa a pagare».
Le ulteriori agevolazioni sono invece introdotte dall’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando, e riguardano la Tasi, unica imposta finora non regolata da apposito atto del Comune di Catania. «La Tasi è obbligatoriamente fissata al 2,5 per mille dai vincoli della Corte dei Conti con il piano di riequilibrio. Ma per chi possiede alloggi di categoria A4 A5 e A6 l’esenzione è totale. Per chi possiede alloggi A2, A3 e A7 la tariffa è del 2,5, più una maggiorazione dello 0,8, e una detrazione di 50 euro fissa», conclude l’assessore.