Città metropolitana, rischio sismico, minori non accompagnati, aeroporto. Il braccio destro del premier Matteo Renzi, oggi in visita in città, ha partecipato a una riunione con la squadra del sindaco Bianco. Ha annunciato l'invio di finanziamenti per pagare una parte dei debiti del Comune e ha ascoltato il piano dell'assessore Bosco per intervenire sugli edifici privati. Nei prossimi sette anni arriveranno in Italia 180 miliardi di fondi comunitari. «Li useremo per collegare Fontanarossa alla città», spiega il primo cittadino
La giunta incontra il sottosegretario Delrio I nodi di Catania attendono i fondi europei
Catania città metropolitana, «non padrona ma coordinatrice degli altri Comuni»; un piano per il rischio sismico; i fondi europei «su cui il governo vigilerà»; aeroporto di Fontanarossa e immigrazione. Sono stati questi i temi al centro oggi pomeriggio dell’incontro tra la giunta comunale etnea e Graziano Delrio, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
Arrivato in città stamattina, il braccio destro del premier Matteo Renzi ha prima fatto visita al Working Capital di Telecom, poi ha incontrato in prefettura una delegazione di imprenditori, sindacati e parti sociali. Quindi l’arrivo a Palazzo degli elefanti dove ad aspettarlo c’erano tutti gli assessori della squadra del sindaco Enzo Bianco. «Abbiamo parlato di questione concrete e operative», spiega il primo cittadino. Primo argomento: città metropolitane. «Guardiamo al modello nazionale per portare a termine la riforma in Sicilia», afferma Bianco, che ha annunciato l’arrivo di fondi dal Programma operativo nazionale (Pon) Città metropolitane, il progetto inserito nella nuova programmazione dei fondi europei 2014-2020. «Serviranno a pagare nelle prossime settimane i debiti del Comune ai fornitori. E’ un impegno che Delrio aveva preso da ministro e che oggi mantiene».
Secondo argomento all’ordine del giorno è il rischio sismico. Al di là degli inviti rivolti tramite il sottosegretario al premier Renzi e al capo della protezione civile Franco Gabrielli, è stato l’assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco ad illustrare il piano di cui da tempo si parla e che prevede un fondamentale impegno del governo nazionale. «Servono incentivi fiscali per i privati che intervengono per mettere in sicurezza gli edifici», sottolinea il sindaco. «Abbiamo speso 30 miliardi negli ultimi dieci anni per le riparazioni successive ai terremoti, adesso è il momento di prevenire – risponde Delrio – Mi è stato segnalato in maniera puntuale dalla giunta il piano, stiamo portando avanti una riflessione a livello nazionale che approfondiremo nelle prossime settimane anche grazie a queste sollecitazioni».
Sin dalla mattina, Delrio – che è la persona designata dal governo Renzi per gestire i fondi europei, 180 miliardi nei prossimi sette anni – ha ricordato che non verranno tollerati altri sprechi: «Ho trovato una Sicilia viva, che ha speranza e che si rimbocca le maniche. Questa terra merita di essere oggetto d’interesse da parte degli investitori per la qualità che può esprimere. Ma ha bisogno di essere accompagnata dal governo centrale in una spesa intelligente dei fondi comunitari che rappresentano una grandissima occasione».
Tra i progetti a cui potrebbero essere destinati questi finanziamenti c’è l’aeroporto Fontanarossa. «E’ una delle priorità che abbiamo presentato come distretto della Sicilia sud orientale – spiega Bianco – vogliamo l’allungamento della pista dello scalo, l’interramento dei binari e il collegamento con la città. I soldi ci sono a livello comunitario, avremo in Delrio una persona che ci aiuterà a risolvere i problemi, non a crearli». Infine non poteva mancare il tema dell’immigrazione. Il sottosegretario ha annunciato che palazzo Chigi intende «potenziare il sistema di accoglienza delle comunità Sprar». Cioè quelle che sono considerate la vera alternative ai mega Centro per richiedenti asilo. Si tratta di una rete di comunità con poche decine di migranti e inseriti in un contesto urbano. Una visione che, tuttavia, non trova al momento conferma sul nostro territorio, visti i continui ingressi al Cara di Mineo. Resta invece ancora da capire come il governo verrà incontro ai Comuni su cui grava la responsabilità dell’accoglienza dei minori non accompagnati. «Sappiamo che è un problema molto serio per gli enti locali – conclude Delrio – stiamo lavorando per capire dove reperire le risorse necessarie».