Dovrebbero collegare Catania con San Pietro Clarenza, Camporotondo e Mascalucia, decongestionando il quartiere a nord della città. Ma dal 2010 i lavori per il completamento di via Orsa minore e dell'asse cosiddetto nord-ovest sono fermi. «Mancavano i fondi per gli ultimi espropri», spiega il consigliere Giuseppe Catalano, che ha mostrato oggi le conseguenze ai membri della commissione Lavori pubblici. Guarda le foto
S. Giovanni Galermo, tour tra le incompiute Catalano: «Qui due assi viari mai finiti»
San Giovanni Galermo, anche il sabato prima di Pasqua, è un continuo via vai di auto. «Una situazione assolutamente normale: questa zona, sviluppatasi senza un vero piano urbanistico, è il collegamento di molti paesi etnei con la città», spiega il consigliere comunale Giuseppe Catalano di Articolo 4. Insieme agli altri membri della commissione Lavori pubblici, è andato questa mattina a verificare lo stato di due grandi opere mai finite, che permetterebbero di snellire notevolmente il traffico da e per San Pietro Clarenza, Mascalucia, Camporotondo: l’asse viario di via Orsa Minore e il collegamento cosiddetto nord-ovest. «Il primo permette di collegare la via Minzoni, principale strada del quartiere, direttamente con i paesi limitrofi, decongestionando il centro. Il secondo invece è stato concepito per non far confluire l’intero traffico proveniente da via San Pietro Clarenza su via Luisella, una delle strade storiche del quartiere. Ma al momento è a senso unico», spiega Catalano, che dal 2008 al 2013 è stato presidente della municipalità.
La zona è quindi rimasta un mix non organico tra le strette stradine di campagna, riconvertite per l’uso urbano, strade senza sbocco che finiscono con delle rotonde, e i nuovi assi viari mai completati. Grandi lavori di adeguamento e decongestione del traffico voluti a fine anni ’90 dall’amministrazione di Enzo Bianco, in particolare dal vicesindaco Paolo Berretta. Entrambi si interrompono all’altezza della cosiddetta Madonnina, punto di incrocio tra la via Luisella e la trafficatissima strada per San Pietro. «L’asse viario fu finanziato nel 1997, con 16 miliardi di lire, l’arteria nord-ovest con altri 10 miliardi di lire – continua Catalano – Entrambi i lavori, iniziati nel 1999, sono stati interrotti per mancanza di fondi».
Fondi che, oggi, «potrebbero essere reperiti dalla Regione o dal governo nazionale, una trafila complicata ma non impossibile», spiega il presidente della commissione Niccolò Notarbartolo del Pd. L’urgenza è quella di attuare l’esproprio di una decina di terreni, che al momento impediscono il completamento dei lavori. Causando, sempre su via Luisella, un pericoloso via vai di auto. «La strada viene presa in controsenso dai residenti, che pur di non fare un paio di chilometri per fare il giro del paese, si mettono in situazione di pericolo. Lì, dove dovrebbe essere completata la rotonda, ci sono moltissimi incidenti», spiega il consigliere ai colleghi. Problema che si ripete nella parte opposta del quartiere, al confine nord est, tra i comuni di Gravina e Mascalucia.
«Un problema in più: le nuove strade, i cui lavori sono fermi dal 2010, non hanno ancora un nome assegnato, causando parecchi problemi ai soccorritori», continua Catalano. Il tour dei consiglieri passa anche per la scuola Santo Di Guardo, grande istituto comprensivo adiacente a un terreno abbandonato. Lì, tra la pietra lavica, fa bella mostra di sé anche una discarica abusiva. Dove dovrebbe esserci «un anfiteatro all’aperto e un cortile a disposizione della scuola, c’è invece la possibilità di introdursi facilmente nella struttura». A pochi metri di distanza, un marciapiedi finisce sul nulla: una casa taglia in due l’asse viario che consente l’ingresso all’istituto. «Il problema, in questo caso, è un ricorso al Tar presentato dai residenti, che blocca anche questi lavori da anni», conclude il consigliere.