A dare nuova linfa alla polemica sulle spese dell'amministrazione etnea per affittare da privati sedi di uffici giudiziari, comunali e scuole - più di sei milioni nel 2012 - ci pensa un nuovo bando pubblicato questa settimana sul portale del Comune etneo. Alla ricerca urgente di uffici, archivi e posti auto per le esigenze di «Avvocatura Comunale, Ufficio di Collocamento, Giudice di Pace etc.», recita il documento. «Coi nostri soldi», commenta il movimento politico Catania bene comune
Comune, bando per l’affitto di nuovi locali «Nonostante i beni vuoti e abbandonati»
«Questa Amministrazione intende acquisire locali indipendenti in locazione per le esigenze dei seguenti Uffici: Avvocatura Comunale, Ufficio di Collocamento, Giudice di Pace etc.». L’annuncio, apparso sul sito del Comune di Catania, riporta la firma del capo della direzione Patrimonio Orazio Palmeri e la data del 19 marzo, lo scorso mercoledì. «Un bando per affittare, coi nostri soldi, alcuni immobili – commenta il movimento politico Catania bene comune, il primo a notare il documento online – Centinaia di migliaia di euro saranno regalati ai privati mentre una quantità spaventosa di immobili comunali giacciono vuoti e da ristrutturare completamente abbandonati. Blocchiamoli finché siamo in tempo (tra qualche mese ci verranno a dire che devono rispettare i contratti e l’affitto non si può disdire). E poi non ci sono i soldi per gli asili nido?».
Nello specifico, l’amministrazione sembra avere bisogno di uffici da 3.600-4mila metri quadrati, archivi da 1.500-2mila e posti auto da 100-200 metri quadrati. Il bando scade tra venti giorni a partire dalla sua comunicazione e, nello stesso, gli interessati vengono invitati a inviare alcuni documenti, nonché la loro offerta economica, alla direzione Patrimonio di via Domenico Tempio. Anch’esso un ufficio comunale in affitto dal 2005 per un costo, secondo gli ultimi dati del 2012, di 840mila euro annui.
Nel 2012, la spesa del Comune di Catania per gli affitti era stata di sei milioni e 615 mila euro, per più di 50 immobili tra sedi di uffici giudiziari, comunali e scuole. Ma la polemica per quello che è ritenuto uno spreco, a fronte delle decine di immobili comunali vuoti e abbandonati, non si è mai fermata. Tra contratti in scadenza e disdette da inviare ai padroni degli stabili per rinegoziare i termini della locazione, l’idea dell’assessore al Patrimonio Giuseppe Girlando sembrava essere quella di poter effettuare dei tagli. Nell’attesa di sapere se l’obiettivo è stato raggiunto, il Comune pubblica questo nuovo bando.
Il problema, ancora una volta, sembra essere la mancanza di liquidità del Comune etneo per ristrutturare i propri immobili, la maggior parte dei quali necessitano una profonda ristrutturazione. Proprio di recente la commissione Lavori pubblici aveva annunciato il ripristino della ex scuola Brancati per ospitare alcuni uffici della stessa divisione comunale e alcuni altri interventi possibili grazie a dei finanziamenti. Ma la situazione degli uffici giudiziari etnei – per i quali sembra essere stato creato il nuovo bando – rimane in sospeso.