Micron, lavoratori in piazza per Napolitano «La Ricerca è il futuro dei nostri figli»

«Siamo l’eccellenza del Paese, fisici, chimici e ingegneri che hanno sviluppato un grande knowledge. Adesso queste conoscenze la Micron le vuole prendere e delocalizzare». Salvatore Tardo, fisico elettronico, è specializzato da dieci anni nello sviluppo di memorie flash. Era un dipendente della St microelectronics, «ma quattro anni fa il ramo d’azienda è stato venduto al gruppo americano», spiega in piazza Università. Si trova qui, nel giorno della visita del presidente della Repubblica Giorgio Napoliano «per far capire il nostro scontento: siamo tutte persone che hanno possibilità di andare all’estero, per competenze – continua il dipendente Micron. Ma non vogliamo farlo, il Governo italiano come quello francese dovrebbe fare qualcosa contro la delocalizzazione». Una rappresentanza dei lavoratori, dopo un’attesa di un paio d’ore dell’arrivo del presidente in Prefettura, hanno infine incontrato il consigliere per gli Affari interni del Quirinale, il prefetto Giulio Cazzella. «Abbiamo ricordato che manca poco più di un mese alla conclusione della vertenza, ricevendo rassicurazioni dal presidente», riferisce al termine dell’incontro ai lavoratori Luca Vecchio, segretario generale della Ugl metalmeccanici. «L’incontro non è chiaramente risolutivo – prosegue Stefano Materia, segretario della Fiom Cgil – Ma è certamente un incontro molto proficuo»,

 

In piazza, un centinaio di lavoratori della multinazionale della microelettronica, specializzata in memorie flash, porta sulle spalle dei cartelli con le scritte «esubero». Ma la protesta è pacifica, con palloncini e sorrisi. «La mancanza di investimento sulla Ricerca è un problema per il territorio. Non vale solo per noi, per l’occupazione, ma anche per il futuro. Per i nostri figli», spiega Pietro Leonardi, ingegnere di prodotto e componente del direttivo sindacale Uil. «Saremo costretti ad andare via, e nella lettera che consegneremo al presidente c’è spiegata tutta la situazione», continua Leonardi. A pochi metri, dentro il palazzo degli Elefanti, il presidente Napolitano ha incontrato le autorità locali. E poco prima dell’ingresso al palazzo, è il governatore Rosario Crocetta a parlare del tema Micron. «Da quello che mi hanno spiegato i lavoratori, è la Ricerca il problema chiave – spiega il presidente della Regione Sicilia – Questo avrebbe un effetto disastroso, e cercheremo di potenziarla su Catania». Crocetta annuncia anche un incontro istituzionale sul tema: «Con il sindaco Enzo Bianco abbiamo deciso di incontrare, questa settimana, una delegazione dei lavoratori, per incardinare le loro richieste in un accordo globale a livello europeo, sfruttando i fondi di programmazione 2015», conclude Crocetta. Intanto Napolitano, dopo aver lasciato il palazzo comunale, rilascia una bree dichiarazione alla stampa. «Qui c’è la capacità di innovazione necessaria per ripartire», ha affermato il Capo dello Stato.


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Sono in piazza da stamattina i lavoratori della multinazionale americana, che dopo una lunga attesa intorno alle 13e30 sono stati ricevuti dal consigliere per gli Affari interni del Quirinale Giulio Cazzella. «In una lettera spieghiamo la situazione, che vede un programma di delocalizzazioni a livello nazionale», spiegano i lavoratori. Hanno sulle spalle dei cartelli con la scritta «esubero», ma la protesta è pacifica, con palloncini e sorrisi. La preoccupazione principale, è relativa al settore Ricerca e sviluppo. «I lavoratori verranno ricevuti da me e dal sindaco Enzo Bianco in settimana, annuncia il governatore Rosario Crocetta. Guarda il video

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