Non aveva ancora un perimetro delineato il complesso sistema dei beni archeologici del centro storico. «E non era nemmeno inizialmente previsto», ha affermato oggi l'assessore regionale ai Beni culturali Maria Rita Sgarlata, che lo scorso 30 gennaio ha firmato un decreto che consentirà «l'autonomia di gestione dell'ente», vittima lo scorso anno di una truffa nella vendita dei biglietti da parte di un funzionario. Inseriti contestualmente, lungo il centro storico, anche centocinquanta pannelli informativi per turisti
Catania, operativo il Parco archeologico Sgarlata: «Inizialmente non era previsto»
Con la definizione dei confini, il Parco archeologico di Catania è ufficialmente operativo. L’annuncio è arrivato oggi dall’assessore regionale ai Beni culturali Maria Rita Sgarlata, che ha incontrato il sindaco Enzo Bianco, l’assessore al ramo Orazio Licandro, la sovrintendente etnea Fulvia Caffo e la responsabile dell’Ente Parco Maria Grazia Branciforti. «Il parco catanese non era inizialmente previsto – ha dichiarato Sgarlata – ma con il suo inserimento tra i parchi regionali, sarà possibile la tutela di questo sistema complesso di beni culturali, che ha la particolarità di essere pienamente inserito nella vita cittadina», ha spiegato l’assessore della giunta Crocetta. Che ha assicurato l’inizio della nuova gestione «entro fine aprile».
I confini del Paro archeologicoL’area comprende i monumenti più importanti dell’antichissima storia del capoluogo etneo: il Teatro romano e l’Odeon in via Vittorio Emanuele, l’Anfiteatro romano di piazza Stesicoro, le terme della Rotonda, dell’Indirizzo, e quelle Achilleane sotto piazza Duomo sono solo i siti principali. E molte altre testimonianze storiche delle colonizzazioni greca e romana, come le necropoli, il cardo che corre sotto la via Crociferi e il decumano romano all’interno del Monastero dei Benedettini di piazza Dante, dove si trova anche una grande Domus romana. «Avere fissato i confini del parco è un segnale forte per il recupero dei beni culturali, frutto di un percorso condiviso», ha dichiarato il sindaco di Catania Enzo Bianco. L’istituzione del parco viene quindi fissata per decreto assessoriale, il numero 148 del 30 gennaio 2014, a distanza di 14 anni dalla legge regionale 20 del 2000, che decretava l’istituzione del Parco della Valle dei templi ad Agrigento, e fissava le norme per la creazione di quelli nuovi.
Un passo avanti anche per le casse del parco, che con la nuova perimetrazione potrà anche dotarsi di una sua autonomia finanziaria, trattenendo direttamente il 70 per cento degli introiti, «con una gestione sganciata dalla burocrazia regionale», spiega la nota ufficiale dell’assessore Sgarlata. Una gestione finora complessa, tra degrado dei siti e difficoltà di fruizione, più volte denunciato dai comitati civici. Con due casi esemplari: a maggio dello scorso anno la pulizia delle terme romane di piazza Sant’Antonio è stata operata dei volontari dell’associazione Gapa e di Skyscrapercity, mentre in estate è arrivata la denuncia di una truffa: un funzionario dell’ente, dal 2011 al 2013, ha trattenuto circa 200 mila euro dei ricavi della vendita dei biglietti.
Una delle colonnine per turisti in centroContestualmente alla perimetrazione del Parco archeologico, questa mattina sono state inaugurate lungo tutto il centro storico le nuove colonnine informative per turisti. «Danno informazioni in due lingue, italiano e inglese, più il braille – spiega il consulente per il Marketing del Comune di Catania Livio Gigliuto – Sono in tutto centocinquanta pannelli, distribuiti lungo la via Etnea, la Via Crociferi e tutte le altre aree principali», continua Gigliuto. Un percorso turistico «separato dal parco archeologico – continua il consulente comunale – ma che costituisce quasi un must delle grandi città europee», conclude Gigliuto.