Un percorso che collega presente e passato: questo per Giancarlo De Carlo, autore della ristrutturazione del grande monastero barocco di piazza Dante, il significato della presenza dell'asse stradale romano all'interno dell'università di Catania. Una visione che l'associazione Officine culturali ha iniziato a realizzare, con un percorso ludico per bambini. Da fine febbraio le scolaresche potranno simulare il lavoro degli archeologi dentro l'antico reperto. «Siamo contentissimi, il tutto è stato creato in soli cinque mesi», racconta il responsabile dell'associazione, Francesco Mannino. Guarda le foto
Benedettini, lavori sull’antico decumano Mannino: «Presto uno scavo didattico»
«Siamo contentissimi: è bello quando le cose si concretizzano in tempi brevi». Ieri, 27 gennaio, sono stati avviati i lavori per rendere accessibile al pubblico il tratto dell’antico decumano della città di Catania visibile all’interno del monastero dei Benedettini. Francesco Mannino, presidente dell’associazione Officine culturali, che si occupa della fruizione al pubblico dell’immenso edificio barocco e ha ideato il progetto, non nasconde la soddisfazione. «Lo abbiamo proposto solo cinque mesi fa, ed è stato realizzato grazie alla collaborazione dell’Università di Catania, del Museo regionale e Parco archeologico Greco-Romano di Catania e di una banca privata, che ha finanziato la realizzazione di una rampa d’accesso per i disabili». Un fortunato incontro quello con i vertici della banca di credito cooperativo La riscossa di Regalbuto, avvenuto proprio all’interno della sede del polo Umanistico dell’ateneo catanese. «I soci della banca erano qui per un convegno – racconta Mannino – al seguito del quale è nata la nostra proposta di finanziamento: come primo passo, creeremo uno scavo archeologico simulato per scopi didattici».
Lo scavo, una tecnica già utilizzata «in molti siti archeologici», secondo quanto riferisce il responsabile, servirà alle scolaresche per comprendere il lavoro degli studiosi sul campo. E magari creare nuove passioni nei piccoli fruitori. «I bambini troveranno dei cocci e altro materiale appositamente piazzato sotto la terra – prosegue Mannino – Un metodo di apprendimento ludico, che per legare l’esperienza didattica a una emozione forte, rievocando quello che era il passaggio di mezzi e persone nella più importante arteria cittadina del tempo». Emozione dalla quale non verranno esclusi i diversamente abili: «La rampa, invece che una semplice scala, servirà per poter consentire l’accesso dei disabili. Spesso ci siamo accorti che, per la difficoltà nella fruizione, i bambini con handicap si sentono esclusi. Anche se gli antichi blocchi di pietra non sono ancora perfetti per una sedia a rotelle, potranno partecipare con i compagni».
Le prime gite di istruzione partiranno già da fine febbraio. «Le scuole potranno prenotare il tour, e i ragazzi verranno accompagnati dai nostri operatori specializzati in conservazione dei Beni culturali», prosegue Mannino. Ringraziando, in particolare, la «dottoressa Maria Grazia Branciforti, direttrice del Museo archeologico, da cui dipende la tutela della strada romana». All’interno del monastero dei Benedettini sono presenti anche altri due importanti scavi dell’epoca romana: una domus, risalente al II secolo dopo Cristo e visibile all’interno dei locali della biblioteca universitaria, e un cardo, uno degli assi stradali perpendicolari al decumano visibile all’ingresso della struttura in piazza Dante, che presto verrà sottoposto a un’opera di pulizia straordinaria. «Il progetto finale prevederà anche un accesso al pubblico al decumano da via Teatro Greco – prosegue il responsabile di Officine culturali -, che nell’idea di Giancarlo De Carlo (l’architetto autore della ristrutturazione del complesso monastico, ndr), dovrà diventare una strada che collega passato e futuro, conducendo al foyer dell’auditorium», conclude Francesco Mannino.