Il mafioso del clan etneo dei Ceusi è finito in manette per detenzione di sostanza stupefacente e di arma clandestina. Nel suo appartamento la polizia ha sequestrato una pistola calibro 38 con matricola abrasa e 5 grammi di cocaina. Altri 200 grammi insieme a 200 di marijuana sono stati trovati in un magazzino apparentemente in disuso che secondo gli investigatori era nella disponibilità dell'uomo
Picanello, arrestato il boss Salvatore Piacenti Detiene droga in uno stabile abbandonato
È conosciuto come Turi U niuru, Salvatore Piacenti, classe 1957, della famiglia dei Piacenti del clan mafioso Ceusi, che agisce a Picanello come una vera e propria istituzione. Oggi il boss con precedenti per mafia, armi e droga, già sottoposto al 41 bis, è tornato in galera con l’accusa di detenzione di sostanza stupefacente e di arma clandestina.
La polizia ha compiuto una perquisizione in casa sua dopo averlo trovato nell’abitazione di un altro pregiudicato, Salvatore Riolo. Nascosti in un cassetto c’erano un revolver calibro 38 con matricola abrasa, una scatola di munizionamento e cinque grammi di cocaina. Nel corso dell’operazione in cui sono stati perquisiti diversi immobili siti in via Wrzì e via Acitrezza, tutti riconducibili a pregiudicati, sono state sequestrate anche diverse buste di cellophane contenenti 200 grammi di cocaina, 200 grammi di marijuana e tre bilance di precisione, trovate all’interno di uno stabile in evidente stato di abbandono, di fronte al quale era parcheggiata l’automobile di Piacenti. La porta dingresso chiusa con un grosso lucchetto ha destato i sospetti degli agenti, che hanno quindi perquisito l’immobile, che è risultato essere occupato abusivamente.
Il boss dei Ceusi, che è stato latitante e inserito nella lista dei 500 più pericolosi ricercati della criminalità organizzata negli anni ’90, si trova adesso nella casa circondariale di Piazza Lanza.
[Foto di wintersixfour]