Musica e immagini sono stati gli strumenti per raccontare storie di integrazione nel territorio durante la serata organizzata dalla cooperativa Passwork e dall’associazione La Pineta che in città gestiscono le strutture SAI del Comune
Canicattini Bagni, la Giornata mondiale del rifugiato Protagonisti gli ospiti delle strutture di accoglienza
Musica e immagini sono stati gli strumenti per raccontare storie di
integrazione nel territorio durante l’evento conclusivo per le
celebrazioni della Giornata mondiale del rifugiato organizzata a Canicattini Bagni dalla cooperativa Passwork e dall’associazione
La Pineta che in città gestiscono le strutture SAI del Comune. A
presentare la serata sul palco di piazza XX Settembre, insieme alla
giornalista di MeridioNews Marta Silvestre è stata Favour. Una
ragazza di 31 anni che da sei mesi vive nel paese del Siracusano,
ospite di una struttura di accoglienza.
È stata lei a chiamare sul
palco anche Abodul Dieng Lahat, in arte Db Cagoule. Un ragazzo
di 19 anni che da sei è entrato a fare parte della comunità locale
e dove ha scoperto e coltivato la propria vocazione per la musica
rap. Non da solo, ma insieme a un suo amico coetaneo
canicattinese, Luigi Corbo – in arte Soldier – con cui si è esibito sul
palco cantando il brano scritto da loro Come si fa. «Siamo nati in
due nazioni del mondo distanti e cresciuti con culture e costumi
diversi ma abbiamo in comune questa passione che ci ha fatto
diventare grandi amici». «Nel 2013, la comunità di Canicattini Bagni ha accolto la sfida
dell’accoglienza – ha detto la vicesindaca Marilena Miceli – E, visti i risultati, è stata un’ottima intuizione sia per la città che per gli
ospiti che sono diventati nostri concittadini». Per farsi conoscere
meglio dalla comunità di cui sono entrati a fare parte, molti dei
ragazzi del progetto SAI La Pineta hanno realizzato un video, in
collaborazione con Rita Abela e Fabio Fortuna che li hanno seguiti
dietro la macchina da presa: un progetto di formazione
incentrato sull’audio-visivo che, in chiave ironica, ha tentato di
rispondere alla domanda: “Chi ha diritto ad avere rifugio?”. La
serata è stata l’occasione anche raccontare a tutto il pubblico
presente il premio che l’impresa sociale Passwork – che opera dal
2000 nel settore delle politiche attive del lavoro, della formazione
e dei servizi socio-educativi e assistenziali per l’inclusione sociale –
ha ricevuto a giugno dall’Unhcr (l’agenzia delle Nazioni unite per i
rifugiati) per «avere favorito l’inclusione nel mercato del lavoro dei
richiedenti asilo beneficiari di protezione internazionale».
Durante
l’evento sono stati anche premiati i vincitori del torneo di padel –
che si è svolto al Padel Center di via Vittorio Emanuele sabato 25 e
domenica 26 giugno – che ha visto incrociarsi, con scontri a
eliminazione diretta, squadre miste composte da uomini, donne,
cittadini, ospiti delle diverse strutture di accoglienza, giovani e
adulti. «Questo è il frutto di un lavoro di accoglienza iniziato anni fa che
oggi per noi è un motivo di orgoglio», ha detto il sindaco di
Canicattini Bagni Paolo Amenta dal palco in conclusione della
serata. «La soddisfazione più grande è che molti dei ragazzi che
abbiamo accolto – hanno sottolineato il presidente di Passwork
Sebino Scaglione e de La Pineta Mario Mineo – scelgono di restare a vivere nella nostra comunità anche quando hanno trovato
lavoro e potrebbero decidere di abitare altrove». A chiudere la
serata è stato il concerto dei Jacarànda. L’orchestra, nata nel
2017, ha coinvolto tutti con canzoni originali in siciliano e strumenti
che la rendono una musica popolare contemporanea.
L’ensamble laboratorio, diretto da Puccio Castrogiovanni dei
Lautari, ha già portato in varie parti del mondo l’interazione tra
strumenti della tradizione popolare (zampogna, friscaletti,
marranzani e tamburelli) e altri provenienti da Turchia, Grecia,
Irlanda e Medio Oriente.