Un bilancio negativo quello di ieri per i treni in transito nella Sicilia orientale. «In tre ore e 45 minuti di servizio di trasporto ferroviario tra Messina, Catania e Siracusa - denuncia Giosuè Malaponti del Comitato pendolari siciliani - su 15 treni due sono stati soppressi e i ritardi sommati arrivano a otto ore circa». Una situazione che non ha una spiegazione ufficiale da parte di Trenitalia e che Malaponti invita a denunciare. «Ci faremo sentire al dipartimento regionale al Territorio», promette
Martedì nero per i treni in Sicilia orientale I pendolari: «Ore di ritardo e zero spiegazioni»
È stato definito il martedì nero di Trenitalia da parte dei pendolari siciliani che usano il treno come mezzo di spostamento. Il bilancio di ieri, su un totale di 15 convogli tra le 5 e le 8.45 tra Messina, Catania e Siracusa è di «due treni soppressi e un totale di 478 minuti di ritardo pari a 8 ore circa», denuncia Giosuè Malaponti del Comitato pendolari siciliani.
Una situazione che i pendolari considerano inaccettabile. «Non è normale che con un po dacqua si blocchi tutto e invece è questa la prassi», lamenta Andrea Galati, studente in Giurisprudenza a Catania e pendolare da Mascali. «Ieri mattina ho dovuto saltare la prima lezione perché sono arrivato a Catania con unora di ritardo. Nessuno ci ha dato una spiegazione», racconta.
Una probabile spiegazione potrebbe essere il mal tempo. Ma non la pensa così Giosuè Malaponti, anche lui in ritardo di almeno unora ieri mattina. «Il clima influisce di più sulla Palermo-Messina», spiega. Nessuna motivazione ufficiale da parte di Trenitalia, «ma ho sentito parlare il capo treno di un problema con un treno merci tra Calatabiano e Fiumefreddo, dove ero io», afferma. Una «scusa inaccettabile» per Malaponti che denuncia «piccoli ritardi ogni giorno» nella tratta Catania-Messina. «Spesso il problema è rappresentato da disagi negli scambi tra Giampilieri e Cannizzaro, che bloccano a loro volta tutto il resto», aggiunge.
Invita dunque chi subisce disagi a segnarli nella sezione reclami del sito per farne una raccolta dati da consegnare al dipartimento regionale al Territorio «perché faccia pressione su Trenitalia ad investire in Sicilia e a fare delle migliorie al servizio attuale. dichiara ancora Malaponti Le soste tecniche ad Alcantara ad esempio, se fossero trasformate in fermate aiuterebbero molti abitanti di quella zona. Il treno si ferma già perché non permettere alla gente di potere salire e scendere?», conclude il promotore del Comitato pendolari.