Si tratta di Angelo Monaco e Paolo Mirmina Spatalucente, sottoposti a 6 anni e 8 mesi di reclusione, che nel 2008 fecero pressione per farsi consegnare la somma di denaro in relazione all'esecuzione di un appalto a Ispica
Ragusa, estorcono 50mila euro a un imprenditore Condannati due appartenenti al clan Trigila di Noto
Sono stati condannati a 6 anni e 8 mesi di reclusione ciascuno, per estorsione ai danni di un imprenditore con l’aggravante mafiosa, Angelo Monaco e Paolo Mirmina Spatalucente, indicati dalla direzione distrettuale antimafia di Catania come esponenti del clan Trigila di Noto. I due erano accusati di estorsione a un imprenditore, con l’aggravante mafiosa. La vicenda risale al 2008, periodo in cui l’imprenditore, che aveva vinto un appalto a Ispica, nel Ragusano, si sarebbe rivolto a un intermediario per reclutare un’azienda specializzata nel movimento terra. La sentenza è stata emessa dai giudici del Tribunale di Catania a cui il pm, al termine della requisitoria, aveva sollecitato una pena a 12 anni di reclusione.
Secondo quanto emerso nelle indagini, nacquero delle controversie per il pagamento del lavoro e a distanza di tempo, nella tesi della Dda di Catania, Angelo Monaco, ritenuto reggente del clan Trigila di Noto, avrebbe fatto valere la sua affiliazione alla cosca, con l’aiuto dell’altro imputato, per mettere pressione all’imprenditore che consegnò la somma di 50mila euro. I due vennero arrestati ma rimessi in libertà dopo un ricorso della difesa.