I due documenti sono stati realizzati da un gruppo di lavoro coordinato dal rettore Massimo Midiri. «Con l’impostazione di queste azioni necessarie si avvia un percorso di cambiamento che sta alla base del rinnovo dell’identità di UniPa», dice
Unipa, adottati bilancio genere e piano per uguaglianza «Riduzione del gender gap non è formale adempimento»
L’università di Palermo ha approvato il Bilancio di Genere 2021 e il Gender Equality Plan 2022-2024, due importanti documenti redatti da un gruppo di lavoro nominato dal rettore Massimo Midiri, coordinato dalla prorettrice all’Inclusione, Pari opportunità e Politiche di genere Beatrice Pasciuta e composto da una rappresentanza dei docenti dell’ateneo e del personale tecnico-amministrativo e bibliotecario.
«Con la pubblicazione del primo Bilancio di genere e del Piano per l’eguaglianza di genere UniPa ha scelto di passare ai fatti dando un nuovo significato e un nuovo impulso ai temi dell’uguaglianza delle opportunità e dell’inclusione – dichiara il Rettore dell’università di Palermo Massimo Midiri – Per noi l’impegno per la riduzione del gender gap non è un formale adempimento alle richieste dell’Europa e del Pnrr, ma una politica fondamentale per un’analisi in termini critici che porti alla piena valorizzazione di tutte le risorse dell’ateneo, rimuovendo ostacoli e diseguaglianze. Con l’impostazione di queste azioni necessarie si avvia un percorso di cambiamento che sta alla base del rinnovo dell’identità di UniPa».
«Un altro importantissimo risultato è rappresentato dalla costituzione del Centro di studi avanzati – continua – un polo di attrazione di studiosi qualificati, provenienti da tutto il mondo, per creare un ambiente favorevole al dibattito scientifico e culturale, in cui Visiting professor di università straniere costituiranno un primo punto di aggregazione per le esperienze incoming e outgoing di moltissimi giovani e studiosi. UniPa è in una posizione geopolitica importante e può aspirare a rappresentare un punto di riferimento per i Paesi mediterranei e nordeuropei. Questa caratteristica è ulteriormente rafforzata dal Centro, un ambiente dinamico, multidisciplinare, favorevole al dibattito scientifico e culturale internazionale».